Malcom decide un giorno di non alzarsi più dal letto. E per vent’anni rimane immobile, a letto, rifiutandosi di compiere qualsiasi altra azione che non sia stare fermo.
Un processo lento ma inesorabile di autodistruzione in “Buon compleanno Malcom” il libro di David Withehouse
Malcom, nutrito quasi morbosamente da una mamma apprensiva, in compagnia di pochi altri familiari, diventa un caso mediatico:
pesa oltre 600 chili, non è quasi più in grado di muoversi e il suo corpo è martoriato dalle piaghe della sua stessa carne.
“Lavoro seduto ad una scrivania, gioco alla guerra davanti un computer. Quando voto, non cambia nulla. Con quello che guadagno non posso comprare niente. Forse il mio scopo è dare uno scopo agli altri“.
Così Malcom il giorno del suo venticinquesimo compleanno decise di chiudere la porta in faccia alla realtà.
Quella realtà, troppe volte costellata di poche reali possibilità e con cui i giovani di tutto il mondo si trovano a combattere per guadagnarsi , un lavoro, una stabilità, un proprio posto nel mondo.
E quella di Malcom, per quanto eccentrica, diventa anch’essa la storia di una protesta, di una fuga … seppure rimanendo rinchiusi in una stanza.
Romanzo d’esordio del giovane David Whitehouse, “Buon compleanno Malcom” racconta di amori complicati e morbosi, sogni alla deriva. Sempre meno speranze e forze di rincorrere un ideale.
Un romanzo avvincente che “alla disperazione di certe pagine, fa seguire dei momenti di quasi involontaria ilarità, laddove lo stile narrativo è da perfetto page-turner. Un “volta-pagina” sia ben chiaro, – come lo ha definto Simone Sacco, in un’intervista all’autore sulla prestigiosa rivista Rolling Stones – giocato su molti dialoghi e sulla poca, pochissima azione che inevitabilmente viene a svilupparsi se tutto il tuo mondo si riduce a quattro pareti, tre pasti abbondanti al giorno e un letto”
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