Le citazioni più belle tratte dai libri di Gianni Rodari
Gianni Rodari, scrittore e giornalista famoso per fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi
L’incontro decisivo tra i ragazzi e i libri avviene sui banchi di scuola. Se avviene in una situazione creativa, dove conta la vita e non l’esercizio, ne potrà sorgere quel gusto della lettura col quale non si nasce perché non è un istinto.
da “Grammatica della fantasia“
Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s’inventa.
da “Grammatica della fantasia“
Prima di tutto la fiaba è per il bambino uno strumento ideale per trattenere con sé l’adulto.
da “Grammatica della fantasia“
L’immaginazione del bambino, stimolata a inventare parole, applicherà ai suoi strumenti su tutti i tratti dell’esperienza che sfideranno il suo intervento creativo. Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe. Servono alla poesia, alla musica, all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore.
da “Grammatica della fantasia“
La mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni.
da “Grammatica della fantasia“
Il mondo si può guardare a altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola (con gli aeroplani è più facile). Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi – è più divertente – da un finestrino.
da “Grammatica della fantasia“
Di imparare non si finisce mai
da “Una scuola grande come il mondo”
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.
da “Il libro degli errori“
Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
da “La freccia azzurra“