Focus su: “La catastrofica visita allo zoo” di Joël Dicker

Catastrofica visita zoo Focus Joel Dicker Copertina

L’ultima fatica dello scrittore svizzero è la sua scommessa più grande: non più un thriller, ma un romanzo per tutti. Dentro il libro ci ha messo l’amore, il bullismo, i social e la democrazia; il tutto attraverso il punto di vista di una bambina.

«Per anni, nella piccola città dove sono cresciuta, è rimasto impresso nella memoria degli abitanti il ricordo degli avvenimenti che ebbero luogo allo zoo locale un venerdì di dicembre, pochi giorni prima di Natale. E per tutti questi anni, nessuno ha saputo che cosa fosse realmente accaduto. Fino a questo libro.».

Democrazia è forse la parola ripetuta con maggior frequenza nelle 260 pagine che compongono La catastrofica visita allo zoo, nuovo romanzo di Joël Dicker, in uscita per La Nave di Teseo. L’ultima fatica dell’autore best seller svizzero segna un decisivo cambio di paradigma nella propria storia editoriale: con grande delicatezza e senso della misura si rivolge a un pubblico di lettori potenzialmente molto più ampio rispetto a quello che ha fatto la fortuna della trilogia di Harry Quebert. Un giallo dal forte potere educativo e didascalico, che in modo scanzonato, ma con profondità e modestia, spiega al lettore cos’è la democrazia e per quale motivo sia così importante e fondamentale, a maggior ragione al giorno d’oggi.

La catastrofica visita al museo ha differenti livelli di lettura. L’autore usa una sola lingua, un solo stile preciso, ritmato e scorrevole, che ben si adatta a una lettura infantile, adolescenziale e adulta. Da una parte, i lettori molto giovani si possono immergere in una storia piacevole, che intrattiene e insegna, grazie all’esempio fornito da protagonisti che, come loro, sono bambini. Dall’altra parte c’è l’indagine, che sembra banalizzata dai toni usati da Dicker, ma banale non lo è per nulla, è semplicemente pesata sulle volontà, le coscienze e le azioni di esseri umani con pochi anni di vita sulle spalle. Lo scrittore svizzero scrive un romanzo per famiglie, anzi, per l’intera comunità. Alza il sipario per intrattenere e raccontare una storia, fa salire i più piccoli sul palcoscenico, li rende protagonisti della scena, li carica di responsabilità, anche, li diverte e li fa crescere. E poi Dicker, sempre, idealmente seduto dietro alle quinte, punta il dito verso la platea e sembra chiedere al pubblico: “Tu, adulto, ti rendi conto di quanto siano assurdi i tuoi comportamenti e atteggiamenti quotidiani?”

I protagonisti della vicenda sono sei bambini – cinque maschi e una femmina -, unici alunni della scuola dei Picchi Verdi: una scuola speciale  “dove si mettono i bambini che non vanno nelle altre scuole”. Quando l’edificio, “un villino rivestito d’assi”, si allaga misteriosamente, i giovani iniziano a indagare su cosa sia successo e, soprattutto, chi sia il responsabile. Ha così inizio un’avventura in cui sei ‘piccoletti’ si trovano a relazionarsi in maniera sgangherata, ma allo stesso tempo proficua, con gli adulti – a partire dalla nonna di uno di loro, una grande appassionata di telefilm polizieschi. Un’avventura scandita da una serie di piccole catastrofi, concatenate l’una all’altra, che sfoceranno alla fine nella catastrofica visita allo zoo che dà titolo al romanzo.

I sei giovanissimi indossano i panni di novelli Sherlock Holmes e allo stesso tempo vanno a scuola di democrazia e ammoniscono i propri genitori, e gli adulti in genere, che paiono aver perso coscienza di quale sia il senso della partecipazione, del vivere comune e del prendere decisioni comuni per il bene di tutti. Non è un caso che l’autore abbia scelto di dare al suo narratore la voce della piccola Joséphine, una dei sei piccoli protagonisti: in compagnia dei suoi cinque compagni speciali, infatti, apprende quale sia il significato più profondo della democrazia – tema sul quale si concentrerà lo spettacolo di fine anno scolastico – e fa una lavata di capo alle generazioni più vecchie, quegli adulti che pretendono ma non si spendono, non vanno a votare i propri rappresentanti ma hanno il coraggio di lamentarsi, e ciò in cui riescono meglio è litigare, anziché trovare democraticamente una soluzione.


La catastrofica visita allo zoo
Joël Dicker

“Per anni, nella piccola città dove sono cresciuta, è rimasto impresso nella memoria degli abitanti il ricordo degli avvenimenti che ebbero luogo allo zoo locale un venerdì di dicembre, pochi giorni prima di Natale. E per tutti questi anni, nessuno ha saputo cosa fosse realmente accaduto”. Alla vigilia di Natale, una visita scolastica allo zoo si trasforma in una catastrofe. Cosa è successo esattamente? I genitori di Joséphine, una bambina che ha preso parte alla gita e che sembra sapere molte cose, sono decisi a scoprirlo. Diversi anni dopo, Joséphine, diventata adulta, decide di raccontare in un libro cosa è accaduto durante quella visita di classe, e nei fatidici giorni che l’hanno preceduta. Joséphine e i suoi compagni sapevano dal primo momento che non poteva essere stato un incidente, ma durante la loro indagine scoprono che una catastrofe non arriva mai da sola, le apparenze ingannano e le storie possono prendere una piega imprevedibile… La catastrofica visita allo zoo è un romanzo divertente e a tratti commovente, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Una storia dalla tensione narrativa a cui ci hanno abituato i romanzi di Joël Dicker, che affronta temi universali, come la democrazia, l’inclusione, i rapporti tra genitori e insegnanti, ed è capace di stupire lettori di tutte le età.


Il romanzo di Dicker è costruito su scambi simpatici e scene giocose, su episodi esilaranti e fuori dal comune, dialoghi tranchant  e una sana ingenuità. L’ingenuità di una bambina che racconta ai propri genitori come insieme ai suoi giovani compagni di classe abbia risolto un mistero e si sia ritrovata protagonista di una serie di episodi catastrofici, il tutto attraverso gli occhi disincantati – ma neppure troppo – della sua infanzia. Joséphine è la rappresentante, forse in potenza, di una nuova generazione che pensa, ragiona e agisce di conseguenza. Una generazione che impara la democrazia e comincia a capirne l’importanza. Ancora, una generazione che si impegna e vuole essere protagonista, per regalarsi – ma sarebbe meglio dire costruirsi – quel futuro migliore che gli adulti di oggi forse non sono in grado di apparecchiare con le adeguate fondamenta.

Riflessivo, brillante, scanzonato: La catastrofica visita allo zoo non sarà forse il romanzo più bello che leggerete in questo 2025, ma di sicuro il più necessario.

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