¡Viva la vida!, un monologo che mette in scena l’appassionata esistenza di Frida Kahlo.
Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata, ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice, alla sua relazione con Diego Rivera.
In poche pagine c’è il Messico, la storia di un popolo, quella di una donna, l’amore per l’arte, l’amore per un uomo.
L’alcol, la morfina e la pittura per combattere i dolori del corpo e dell’anima.
Attraverso un breve ed intenso monologo , P. Cacucci, ci fa rivivere tutti questi dolori, ripercorrendo gli avvenimenti della vita di Frida e dei suoi più intimi pensieri con una tale semplicità e minuzia di dettagli che il lettore può sentirli quei pensieri, può immaginare quel dolore, può vedere tutti quei colori.
E ancora la solitudine, i tradimenti, la maternità negata, i dialoghi immaginari di amore e odio verso il suo compagno e artista e le battaglie interiori contro la morte.
L’urlo di Frida contro la morte, la sua ostinazione a vivere sono il filo sottilissimo su cui scorre la sua esistenza.
Un libro che va dritto al cuore e permette di scoprire chi si nascondeva dietro quelle folte sopracciglia e nel profondo di quei grandi e neri occhi.
Un monologo, intenso e crudo, ma che riesce a comunicare una grande gioia di vivere.
“Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia”
#vivalavida
#innoallavita
#laforzadiunadonna