Ivrea, la città che Adriano Olivetti aveva eletto a laboratorio del futuro, è la Capitale Italiana del Libro 2022. La località piemontese è stata scelta dopo le precedenti Vibo Valentia nel 2021 e Chiari (BS) nel 2020.
Un’eredità di cultura e tecnologia e uno sguardo al futuro, con una serie di progetti che coinvolge tutte le anime del libro e della lettura, dai lettori ai distributori. Sono i caratteri della Capitale Italiana del Libro 2022, annunciata mercoledì 16 febbraio in diretta zoom dal ministro Dario Franceschini:
«È Ivrea la Capitale italiana del libro per il 2022: viva Ivrea, viva la Capitale del Libro»
«La Capitale del Libro – ha proseguito Franceschini – è un meccanismo virtuoso che crescerà anno per anno come la Capitale della cultura. Con il tempo si capirà che è un titolo anche essere stati finalisti».
Scelta dalla giuria presieduta da Marino Sinibaldi e composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio, Valentina Sonzini, è risultata la migliore candidatura tra le sedici che sono state presentate, di cui otto giunte in finale. Un traguardo importante, che segna l’avvio di una nuova fase per lacittà che potrà aggiungere un significativo tassello alla sua storia millenaria: da prima capitale d’Italia con Re Arduino, fino a divenire capitale della tecnologia, dell’innovazione e laboratorio di futuro grazie alla straordinaria esperienza di Camillo e Adriano Olivetti.
La visione comunitaria che ha caratterizzato il periodo olivettiano è stato il tema scelto per il dossier di candidatura, che ha coinvolto nella sua elaborazione oltre 50 persone e 7 community del mondo del libro. Inevitabile il richiamo a un oggetto-simbolo: la Lettera 22, la mitica macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti, divenuta un’icona mondiale.