C’è chi pensa che la lettura sia un piacere da godersi lentamente, e chi invece stacca gli occhi dal libro solo quando l’ha finito. Se appartenete a questa categoria di persone o, semplicemente, avete voglia di un libro breve, che si legga in poche ore, ecco qui la lista dei migliori libri da leggere in un giorno solo: buona lettura!
Una storia semplice
Leonardo Sciascia
Solo 66 pagine per questo libro breve che si può leggere in un giorno o anche meno.
Ma la sua brevità nasconde una storia complicatissima. Un giallo siciliano, che si articola su uno sfondo di mafia e droga, due parole che però l’autore non nomina mai esplicitamente.
La trama prende spunto ad un episodio accaduto realmente, ovvero il furto della “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” di Caravaggio.
L’opera di Sciascia ebbe un notevole successo, tanto che ne venne tratta la sceneggiatura di un film omonimo con la regia di Emidio Greco e con la magistrale interpretazione dell’attore Gian Maria Volontè.
La metamorfosi
Franz Kafka
Questo libro, il cui titolo originale in tedesco è Die Verwandlung, è il racconto più noto di Franz Kafka. L’opera è stata pubblicata per la prima volta nel 1915.
All’inizio del racconto, il protagonista si sveglia una mattina e si ritrova trasformato in un enorme insetto. Dovrà cercare, per quanto possibile, di adattare la propria vita a questa nuova e assurda condizione, in particolare nei confronti dei suoi parenti e del proprio datore di lavoro.
Si tratta di una potente metafora. Come scrive Luigi Forte nella sua introduzione: «Dietro l’icona dell’insetto si nasconde l’abnegazione del figlio disposto a sacrificarsi, ma soprattutto la sua implacabile denuncia: essere costretto a denigrarsi, rimpicciolirsi, scomparire di fronte al potere illimitato».
Il ballo
Irène Némirovski
Con la naturalezza di un classico, Iquesta breve opera mescola i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le conseguenze nefaste della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza.
Grazie ad una scrittura scarna ed essenziale, Némirovsky riesce in poche pagine a raccontare il dramma dell’amore, del risentimento e dell’ambizione.
La narrazione in terza persona, nessun salto temporale (se non siano dei brevissimi flash), una scrittura che scorre cristallina e piacevole, fanno si che il libro si possa leggere in un’ora.
La caduta
Albert Camus
Scritto nel 1956, a ragion veduta, è un libro che può essere definito un romanzo lucido e incalzante, intensamente filosofico.
Dalla prima all’ultima delle sue novanta pagine, Camus non dà un attimo di tregua al lettore, ponendogli costantemente domande esistenziali di ineludibile urgenza, fino al delirante e quasi satanico finale.
Il protagonista e narratore di questo romanzo, l’avvocato Jean-Baptiste Clamence, è l’emblema dell’uomo che vive nell’assurdo, la categoria filosofica utilizzata dall’autore per analizzare la condizione umana.
Il fucile da caccia
Inoue Yasushi
Pubblicata nel 1949, quando l’autore ha già 42 anni, è l’opera prima di Inoue Yasushi, critico d’arte e poeta, e si presenta subito come un piccolo capolavoro. La fortuna di questo romanzo sta nella sua brevità e in un miracoloso equilibrio narrativo.
Un equilibrio impervio come il gioco amoroso che tiene legati i destini dei quattro personaggi, un uomo e tre donne, e che, pur appeso a un filo sottilissimo, li accompagna nel corso degli anni senza mai ledere la calma ritualità delle loro esistenze.
Ciononostante il romanzo è attraversato da una tensione costante, da una rabbia sorda e trattenuta che non esplode neanche alla fine, quando ogni menzogna è stata svelata, ogni passione consumata, e a regnare è la consapevolezza che ogni essere è abitato da una vita segreta, inavvicinabile.
Metafisica dei tubi
Amélie Nothomb
La penna di Amélie Nothomb disegna la mappa dei primissimi anni di vita trascorsi in Giappone: ne viene fuori una non-biografia. Indizi e ricordi delle prime scoperte si accavallano in un turbinio di metafore e paradossi irriverenti.
Le proprietà terapeutiche del cioccolato, la parola (pensiero fatto carne), la quadratura degli opposti, la sinergia con il luogo di nascita… fino al filtraggio della realtà come unica via di scampo.
Una faccenda, quella dell’esperienza delle cose, del primo impatto col mondo, che lascia sempre una ferita: nulla passa senza traccia, neanche il nulla.
La bella estate
Cesare Pavese
Pubblicato nel 1949, ma scritto nella primavera del 1940, questo libro è, come affermò lo stesso Pavese, la «storia di una verginità che si difende»: il racconto dell’inevitabile perdita dell’innocenza.
Ambientato in una Torino grigia e crepuscolare, si dipana la dolorosa maturazione di un’ingenua adolescente: nell’ambiente corrotto e sregolato della bohème artistica torinese, Ginia si innamora di un giovane pittore da cui, dopo resistenze interiori e rimorsi malcelati, si lascerà sedurre. È l’inizio di un amore disperato, carico di attese e illusioni, destinato a consumarsi nel breve attimo di una stagione.
Un romanzo intenso e delicato che narra l’iniziazione alla vita, nella fase che segna, con la scoperta dei sensi e della tentazione, il passaggio dall’adolescenza alla maturità e la consapevolezza del proprio inevitabile destino.
Fahrenheit 451
Ray Bradbury
Un romanzo dalla straordinaria potenza narrativa, ambientato in un distopico futuro
Il protagonista, Montag, è un vigile del fuoco a cui però non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di appiccarli: armati di lanciafiamme, i pompieri devono fare irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e il loro compito è quello di bruciarli. Così vuole la legge.
Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall’incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.
Cuore di tenebra
Joseph Conrad
Si tratta anzitutto di un libro sul viaggio e sulla passione per la scoperta di luoghi nuovi. E fu scritto da Conrad in due mesi, nel 1898!
Il successo del romanzo fu eclatante. Venne tradotto da molte case editrici e fu definito uno dei più importanti classici della letteratura del XX secolo.
Considerato come una sorta di viaggio negli inferi del colonialismo bianco dell’Africa e nell’abisso della mente umana, mette il protagonista, e il lettore, a contatto con il “cuore di tenebra”: il Male, incarnato dalla figura demoniaca del personaggio Kurtz.
Le notti bianche
Fedor Dostoevskij
Quattro notti e un mattino per raccontare una storia che si muove al buio e nella penombra della coscienza.
Un giovane sognatore, abituato a nutrirsi di sentimenti e impressioni, incontra nella notte una ragazza piangente e sola che sarà per lui l’appiglio verso il concreto mondo diurno.
Una storia a due voci, cullata dal bianco silenzio di sottofondo della città di San Pietroburgo, fatta di confidenze notturne, attese e speranze. Ma al mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine del sogno?
Doppio sogno
Arthur Schnitzler
Reso famoso grazie all’adattamento cinematografico di Stanley Kubrick con il film “Eyes Wide Shut”, questo romanzo maschera la fragilità della morale borghese ed esplora il territorio ambiguo tra conscio e inconscio trascinando il lettore in un intrigante gioco di specchi in cui il reale sconfina nell’onirico e i sogni hanno l’evidenza del vero.
Turbati dal pericoloso esercizio di reciproca sincerità cui hanno deciso di sottoporsi rivelandosi desideri proibiti e tentazioni represse, i due giovani coniugi, protagonisti del romanzo, si abbandonano a una notte di voluttuose evasioni: Fridolin vagando alla disperata quanto vana ricerca di un’avventura erotica con cui vendicarsi dell’infedeltà morale della moglie; Albertine invece insegue nel sogno l’appagamento dei sensi che la vita coniugale le nega.
Parliamo di una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.
Cronaca di una morte annunciata
Gabriel Garcia Marquez
Come nella migliore tradizione dei thriller, García Márquez annuncia fin dalle prime righe chi sarà la vittima, per poi tenere il lettore legato alla narrazione delle indagini intorno alle circostanze, e alle ragioni, dell’assassinio.
E anche la definizione di «cronaca» per questo lungo racconto – o romanzo breve – è esatta: è il documento minuzioso e sottile di un’investigazione che ci rimanda alla grande abilità giornalistica dell’autore, il quale però non dimentica quei lati misteriosi o magici – i sogni premonitori di Santiago – caratteristici della sua scrittura. E dunque, Santiago Nasar morirà.
Ma perché i fratelli Vicario vogliono ucciderlo e perché nessuno, in paese, cercherà di fermarli?
Il vecchio e il mare
Ernest Hemingway
Pubblicato per la prima volta nel ’52 sulla rivista Life, nel ’53 fece vincere il Pulitzer ad Hemingway e nel ’54 il premio Nobel.
Naturalmente si tratta di un grande classico della letteratura americana, ambientato a Cuba, e descrive l’odissea del vecchio Santiago, che da ottantaquattro giorni non riesce a pescare nulla e si sente perseguitato dalla sfortuna che pare accanirsi su di lui. Finalmente la sorte sembra sorridergli quando al suo amo abbocca un enorme pesce.
Un romanzo breve che si presta ad essere letto più volte nella vita. Un capolavoro in cui la forza della natura e la tenacia dell’uomo sono messi a confronto.
Il treno
Georges Simenon
Una volta terminata la lettura e chiuso il libro, il primo sentimento che affiora è lo stupore: stupore per la capacità straordinaria dell’autore di condensare in poche pagine tanta struggente perfezione.
La storia è ambientata in Francia, al confine con il Belgio, e si svolge prevalentemente su un treno preso d’assalto da coloro che hanno abbandonato le proprie abitazioni, e sostanzialmente la propria esistenza, per sfuggire all’incombente pericolo tedesco, agli inizi della seconda guerra mondiale.
La violenza e l’assurdità della guerra fa solo da sfondo, eppure permea e sconvolge le vite dei personaggi di questo romanzo.
Una stanza tutta per sé
Virginia Woolf
Scritto tra il 1928 e il 1929 in seguito a una serie di conferenze sul tema “donne e romanzo”, questo libro costituisce uno dei più eloquenti trattati femministi del Novecento: partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere, debba avere del denaro e “una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni.
Attraverso riflessioni arricchite da sentimenti e storie personali, la Woolf dà vita a una forma ibrida tra saggio e racconto che – come descritto nella chiara introduzione di Egle Costantino – le permette di universalizzare le esperienze narrate in un testo lucido e stimolante, divenuto un punto di riferimento imprescindibile per approfondire e comprendere la questione femminile.