I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa
Zelda was a writer
“Preferirei di no” ripete Bartleby, il famoso scrivano di Melville, per tutto il corso del romanzo che lo vede protagonista. A differenza di lui, condizionata anche da tutti i sì delle generazioni di donne che l’hanno preceduta, l’autrice di queste pagine a dire di no fa una fatica tremenda. Come fai a dire di no a tuo padre che adori, ma vorrebbe fare di te la nuova stella del calcio anche se tu non ne vuoi sapere? O al nuovo incarico che arriva dal tuo datore di lavoro, anche se ti paga costantemente in ritardo? O, ancora peggio, alla vocina nella tua testa che ti sussurra ogni volta che non sei abbastanza?
All’alba dei suoi strepitosi quarant’anni, con molte letture alle spalle, Zelda was a Writer ha capito che dire sì a qualcosa o qualcuno che non desideriamo significa morire un po’. Che dire no, a volte, spalanca le porte e ti salva la vita. Bisogna solo avere il coraggio di farlo.
Attraverso aneddoti tratti dalla sua esperienza e da straordinarie pagine di autori letterari – da Cassola a Calvino, Joan Didion, Naomi Wolf –, Zelda riflette sui nostri tempi, sui sì e sui no che stanno dietro a fenomeni come il ghosting, il breadcrumbing o il quiet quitting, alle aspettative verso chi costruisce una propria immagine pubblica sui social, al rapporto femminile col corpo e con la bellezza e alla paura di invecchiare.
Con ironia e intelligenza, l’autrice ci accompagna nella vibrante cavalcata che l’ha condotta verso il traguardo dell’autolegittimazione. E come nelle migliori avventure, i suoi no risuonano tra le righe e il suo viaggio diventa magicamente quello di tutte e tutti noi.
Codice d’onore
Tom Clancy
Calliope è l’attrazione di punta della conferenza internazionale di tecnologia di Giacarta. È uno dei tanti software che sfruttano il deep learning dell’intelligenza artificiale, ma ha una marcia in più rispetto a qualsiasi altro prodotto sul mercato per la facilità con cui si infiltra nei sistemi operativi, anche i più inviolabili. Oltre ai pezzi grossi della Silicon Valley e a quanti stanno cercando di ritagliarsi uno spazio nel settore, sono in molti ad aver posato gli occhi su questa tecnologia rivoluzionaria. E non tutti sono animati da buoni propositi.
Padre West, prete missionario, ex agente della CIA e amico di vecchia data del presidente degli Stati Uniti Jack Ryan, è tra i pochi a sapere che il software è finito nelle mani – sbagliate, e pericolose per la sicurezza americana – del Partito comunista cinese. Arrestato dal governo indonesiano con la falsa accusa di blasfemia, riesce a scrivere un messaggio a Ryan prima di scomparire nel nulla.
Di fronte alla minaccia incombente, il presidente può fare affidamento solo su suo figlio, Jack Ryan Junior, e sugli uomini del Campus, nuovamente lanciati in una missione ai limiti dell’impossibile. La posta in gioco: la salvezza del mondo libero.
Il borgo dei segreti intrecciati
Simona Soldano
Un’inguaribile misantropa. Un borgo isolato all’apparenza perfetto. Un mistero da risolvere.
Martina non si sente a suo agio in mezzo alla gente. Per molti anni ha provato a socializzare, rimbalzando tra aperitivi e mostre senza alcun apprezzabile miglioramento. Persino dopo essere tornata a Roma in seguito a una disavventura su un’isola quasi deserta, sente il bisogno di un luogo appartato, dove poter stare in pace con i propri pensieri. Per questo ha scelto di ritirarsi a Borgo Grifone, un minuscolo paese in aperta campagna. Immersa nel verde, pensa di poter ritrovare la serenità e l’ispirazione per dipingere che, quando abitava in città, era scomparsa. A dirla tutta, spera anche di incontrare il famoso pittore Fiorenzini, un grande maestro originario di Borgo che spesso tiene corsi nell’antica villa di proprietà della contessa che le affitta la casa. Un luogo ameno, anche se avrebbe bisogno di qualche restauro, al centro di un enorme parco con un labirinto di siepi altissime.
È lì che viene ritrovato il cadavere di Sergio Miniere, un famoso critico d’arte che Martina ha avuto il dispiacere di conoscere. Tutti pensano che si sia trattato di un incidente, ma Martina non ne è certa: qualcosa, l’istinto forse, le suggerisce che non è così. Per questo, con l’aiuto degli amici che fedelmente continuano a leggere il suo blog, comincia a indagare. Quello che non sa è che tutti gli inquilini della villa hanno qualcosa da nascondere. E che la verità è sepolta sotto montagne di bugie.
Simona Soldano ha creato un personaggio unico, una misantropa che suo malgrado si ritrova al centro di misteriosi accadimenti. La maldestra arguzia di Martina l’ha resa una protagonista amata dai lettori, che si sono affezionati a lei grazie al suo romanzo d’esordio “Mare calmo, isolati misteri”. Ora arriva una seconda, involontaria indagine che divertirà e intratterrà tutti.
Mani nella terra
Lee Cole
Dopo aver perso un lavoro in Colorado, e aver dormito in macchina per due mesi, Owen Callahan ha bisogno di rimettersi in sesto. Tornato a vivere col nonno nel Kentucky, accetta un posto da giardiniere in un piccolo college che gli consente di frequentare il suo corso di scrittura creativa.
È qui che conosce Alma Hadzic, impegnata in una residenza letteraria dopo aver pubblicato con successo una raccolta di racconti. Nata a Sarajevo e fuggita con i genitori durante la guerra, Alma sembra avere tutto quello che Owen non ha: una posizione prestigiosa, una formazione nelle migliori scuole del paese, un futuro promettente, ma soprattutto una famiglia progressista che le ha sempre garantito supporto e comprensione. Tra i due, accomunati solo dall’amore per i libri, inizia una relazione clandestina che, facendosi sempre più intensa, complicata e totalizzante, rivela quanto, dai ragazzi che siamo stati, discenda il tipo di adulti che possiamo diventare.
Un acuto, tenero e ipercontemporaneo romanzo d’amore, che interroga il senso profondo della letteratura e racconta – con empatia e senza pregiudizi – la spaccatura tra l’America liberal, colta e agiata delle grandi città e l’America provinciale, conservatrice e impoverita, che va a messa la domenica con un fucile nel pick-up. Una spaccatura gravida di contraddizioni e, osservata da vicino, molto meno netta di quanto si immagini.
I chiostri di New York
Katy Hays
Per Ann Stilwell passare l’estate a lavorare per il Metropolitan Museum of Art di New York è un sogno che si avvera. Ma il destino scompagina i suoi piani quando per un disguido si vede assegnata a una sede distaccata del Met: il Cloisters, una serie labirintica di chiostri spagnoli ricostruiti lungo le rive dell’Hudson, rinomato per la sua collezione di arte medievale e per un giardino ricco di piante medicinali.
La giovane studentessa trova ad accoglierla Patrick Roland, l’eccentrico direttore del museo, e Rachel Mondray, la sua magnetica e ricchissima assistente. Da subito i due la coinvolgono nelle loro ricerche sulla storia della divinazione, e Ann sembra disposta a tutto pur di entrare nelle loro grazie. Ma tra gli incunaboli della biblioteca, mentre la curiosità accademica muta pian piano in ossessione, Ann scoprirà qualcosa capace di incrinare gli equilibri: un mazzo di tarocchi italiani risalente al Quattrocento, da secoli ritenuto perduto, in grado, secondo Patrick, di aprire una visione sul futuro a chi sa leggerlo. Mentre segreti e mire personali trascinano i tre studiosi in un gioco mortale di seduzioni e prevaricazione, Ann dovrà fare una scelta: credere in un destino già scritto o diventarne l’unica artefice.
Tra relazioni tossiche, arcani maggiori e codici miniati, Katy Hays mette in moto un meccanismo letterario spietato; un esordio brillante che racconta il lato oscuro della nostra fame di conoscenza, in una New York sospesa tra modernità e occulto.