Atene nel metro
Petros Markaris
“L’unicità dell’Ilektrikò non si trova nella lunghezza della linea e neppure nelle sue stazioni, ma nel fatto che taglia a metà Atene, e ne rivela la stratificazione sociale. Comincia dai vecchi quartieri operai e marittimi del Pireo, arriva in centro, che è piazza Omònia, e da lì attraversa i quartieri della piccola borghesia per arrivare infine alle zone dei ricchi – Maroùsi e Kifisià. E forse è per questo che gli ateniesi lo amano tanto: nessun libro, nessuna cartina, nessun film potrebbe restituir loro un quadro così completo della città.
L’itinerario di Atene che vi propongo è di sola andata, copre le ventiquattro stazioni dell’Ilektrikò e dura un’ora scarsa. Chi però ha deciso di scendere a tutte le stazioni, farsi un giro della zona per poi continuare, avrà conosciuto Atene con le sue bellezze e le sue brutture, con le sorprese nascoste e gli sconvolgenti contrasti, con le antichità e le passeggiate tra i templi, con i quartieri popolari e quelli che le danno l’aspetto di una città moderna e non di rado ricca.
‘Se decidi di tornare a Itaca, / augurati che sia lunga la tua strada, / piena di avventure, piena di cose da scoprire’ scrive Kavàfis, da quel grande poeta che è, nella sua Itaca. Kavàfis visse ad Alessandria d’Egitto. Atene l’ha conosciuta poco, quando era già malato. Se fosse vissuto qui, forse avrebbe scoperto nell’itinerario dell’Ilektrikò una nuova Itaca urbana.”
Voi. Graphic novel
Davide Morosinotto, Nicolas Pitz
Cameron è da poco arrivato a Montemorso e non conosce una parola di italiano. La sua unica distrazione è il kayak. Un giorno, mentre è sul lago, all’improvviso un rumore scuote l’aria, un lampo rosso illumina il cielo e la canoa si ribalta. Qualcuno si tuffa e lo aiuta a nuotare verso riva: è Blu, una ragazza bellissima e senza paura, gli occhi color del cielo.
Insieme a lei ci sono Abel, Lea e Tilly. Raggiunta la spiaggia, i ragazzi sentono una voce sconosciuta, ma non scorgono nessuno intorno. Il gruppo di amici dovrebbe avere paura, invece si fida di quella misteriosa presenza: Luka, uno dei Voi, invisibili creature arrivate da chissà dove e che non riescono a farvi ritorno. Uniti, gli amici aiuteranno i Voi a tornare a casa, ma per farlo dovranno sfidare alcuni esseri umani come “noi” a superare la paura degli altri.
Età di lettura: da 10 anni.
Il cerchio perfetto
Claudia Petrucci
Due vicende si intrecciano alternandosi nel ritmo del racconto. Una è ambientata negli anni Ottanta e procede a ritroso, ripercorrendo la relazione tra una ventenne dell’alta borghesia milanese, Lidia, e il giovane architetto che ha lavorato al progetto di ristrutturazione della casa regalatale dal padre in via Saterna, nel centro di Milano. Una casa particolare, un progetto architettonico visionario in cui ogni stanza è percorsa da una vibrazione, quasi da un mistero: un luogo che celebra la relazione clandestina e asimmetrica tra i due, la fragilità di Lidia e l’ambizione che infiamma il giovane uomo. Ritroviamo la casa e le sue atmosfere alcuni decenni dopo, in un futuro prossimo, in cui la catastrofe climatica e la crisi migratoria sono in pieno corso, le strutture di convivenza ormai al collasso. Roma è torrida in modo insopportabile, Milano eternamente immersa in una nebbia arancione.
Qui si muove Irene, quarantenne curatrice fallimentare di successo grazie alle aste in cui si cedono ai privati proprietà immobiliari di grande valore, spesso tesori dello Stato. Una donna solitaria e senza figli, a cui viene affidata da un facoltoso avvocato la vendita di una casa difficile e affascinante, proprio quella di via Saterna. Quando Irene la visita la prima volta ne è subito colpita, avverte una inquietudine, lo spazio è inatteso e ostile, eppure vi si cela un oscuro senso di bellezza, una luce profonda. Qualcosa non torna, piccole tracce qui e là, l’assenza di polvere al terzo piano, un mucchio di stoffe lasciato davanti a un divano. Ma l’idea di vendere quella casa la spinge a procedere, senza guardarsi indietro. Nell’architettura vorticosa de “Il cerchio perfetto” scaturiscono relazioni impreviste, si profila un’idea di amore egoista e manipolatorio, si indaga una giovinezza protesa sul vuoto. Ovunque si avverte il fardello di un passato mai risolto, ed emerge l’idea di una possibile maternità nonostante un mondo che incombe minaccioso con le sue trasformazioni.
Mastery
Robert Green
Cosa ha fatto Charles Darwin, studente mediocre, per diventare uno dei più famosi scienziati che la storia ricordi? E quali scelte analoghe ha compiuto Mozart, entrando così nell’Olimpo della musica classica?
Esiste una forma di potere e intelligenza che rappresenta l’apice del potenziale umano. È fonte delle più grandi conquiste e scoperte della storia. È un’intelligenza che non viene insegnata a scuola e non è analizzata dagli studiosi, ma ciascuno di noi, a un certo punto della propria vita, l’ha colta almeno di sfuggita, facendoci uscire dal nostro guscio, mettendoci in relazione con gli altri e rendendoci creativi. Il problema è che questa forma di intelligenza o è ignorata come materia di studio o è circondata da una miriade di miti e malintesi. Si pensa che la creatività e la genialità spuntino dal nulla, che siano il frutto di un talento naturale o magari di uno stato d’animo favorevole, o ancora che abbiano il favore delle stelle. Sarebbe invece di grande aiuto se potessimo attribuire un nome a quella sensazione, esaminarne le origini, definire il tipo di ingegno che può condurci a quel potere e capire come ricrearlo e conservarlo nel tempo.
Chiameremo questa sensazione mastery, supremazia: ovvero un controllo maggiore sulla realtà, sugli altri e su noi stessi, una meta che tutti potremo raggiungere se libereremo la forza dormiente in ognuno di noi.
Trovali per primo
Linwood Barclay
Una corsa mozzafiato contro il tempo, per trovare i figli che non conosce e salvargli la vita. I possibili eredi di un milionario morente vengono misteriosamente eliminati, uno per uno. Chi è il feroce assassino, un altro erede che cancella metodicamente i rivali? O sta succedendo qualcosa di ancora più sinistro?