Non la solita lista dei “migliori libri dell’anno”, ma una selezione di libri che più ci hanno colpito quest’anno.
Si avvicina la fine dell’anno, ed iniziano a comparire le liste dei migliori libri del 2023, le liste dei libri usciti quest’anno da leggere assolutamente, ecc. Quello che vogliamo fare invece, è suggerire alcuni fra i titoli che ci hanno colpito di più nel corso dei mesi appena passati.
P.s. Nella selezione che trovate qui di seguito, i titoli non sono posti in ordine di rilevanza.
Il passeggero di Cormac McCarthy
Cormac McCarthy, uno dei più grandi scrittori americani contemporanei, con questo titolo ha sensibilmente alzato l’asticella della definizione di letteratura. Pubblicato a ben sedici anni di distanza da La strada, questo è un libro tutto di scrittura, cupo e pieno di tragedie, ma di grande potenza evocativa e bellezza. Non una bellezza immediata, bensì metafisica, che induce l’osservatore sull’orlo di un burrone. Una bellezza che è inseparabile da un destino tragico, ed è talmente da arrivare a confondersi con l’orrore. La bellezza di tutti i libri di Cormac McCarthy, ipnotica e respingente: «La bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre tragedie. La perdita di una grande bellezza può mettere in ginocchio un’intera nazione. Nient’altro può farlo. Elena. O Marilyn».
Fame d’aria di Daniele Mencarelli
La fame d’aria del titolo è quella provata da Pietro, il protagonista del romanzo, a cui la nascita di un figlio disabile ha tolto ogni speranza. Attraverso questa condizione di rabbia e sofferenza del protagonista, Daniele Mencarelli ci impone ad una considerazione sulla solitudine che vivono tanti genitori costretti ad affrontare le difficoltà concrete derivate dalla gestione di una, ma soprattutto invita a riflettere su quel dolore che deriva da una realtà che si rivela del tutto diversa dai nostri desideri. Perché la storia di Pietro è la storia di ognuno di noi: infatti tutti, davanti ad una realtà che non ci corrisponde o dinanzi a sofferenze di cui non comprendiamo la ragione (e per le quali a volte non riusciamo neppure a chiudere aiuto), siamo chiamati a una scelta: costruire muri allontanando tutto e tutti, oppure continuare a fissare un bene più grande. Si tratta quindi di decidere dove guardare, lasciando agli altri la possibilità di esserci e di nutrire la nostra fame d’aria.
Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi di Michela Murgia
Un libro brevissimo, fatto di dodici storie. In questo romanzo Michela Murgia ci fa entrare nella vita dei suoi personaggi in un loro momento storico di passaggio che si ritrovano a sostenere: una malattia, un abbandono, una presa di coscienza, un’epifania che affrontano in maniera del tutto personale per andare avanti. Storie connesse tra di loro da fili a volte sottilissimi, che in certi casi raccontano, completano o proseguono le altre, quasi inconsapevolmente.
Il viaggio di Shuna di Hayao Miyazaki
Una fiaba d’altri tempi che possiede il respiro e l’epica di un lungometraggio, scritta e disegnata nel lontano 1983 dal maestro Hayao Miyazaki, e rimasta inedita fuori dal Giappone fino a quest’anno. Grazie alla sua bellezza e i temi universali, è una lettura che fà riflettere ed emoziona.La trama è la storia di Shuna, un giovane pastore determinato a salvare il suo villaggio dalla fame e dalla miseria, e si sviluppa attraverso tavole spettacolari ed evocative. Autentica cinematografia su carta. Impossibile non notare la quasi totale assenza delle classiche nuvolette di dialogo: infatti l’opera è scritta in terza persona e richiama verosimilmente ad una narrazione esterna.
Abel di Alessandro Baricco
Dopo un’attesa di ben otto anni dal suo ultimo romanzo, Alessandro Baricco è tornato in libreria con “Abel”. Tutto il libro è un resoconto di viaggio, ma oltre che di un viaggio fisico si tratta di un viaggio dentro di sé. È un movimento quello descritto da Baricco, un percorso di rinascita, anzi, di nascita vera, che il protagonista Abel intraprende grazie all’aiuto della bruja (strega, in spagnolo), la quale dice che non c’è un futuro e non c’è un passato ma c’è un unico respiro e «per questo è impossibile aver paura, poiché tutto è già accaduto, e nulla finirà mai», ma che per nascere bisogna provare molto dolore.
La ragazza immortale di Camillo Langone
Un romanzo sullo struggente desiderio di ogni innamorato di rendere eterno l’oggetto del suo amore. Benedetta è giovane, intelligente di una bellezza mozzafiato e molto colta. Legge classici della filosofia, è incurante dei tabù alimentari e delle nevrosi della società moderna, e ama, riamata, un benestante signore di mezza età. Lei non è interessata ai beni materiali e allora lui, come regalo, la fa ritrarre dai più affermati pittori del nostro tempo affermando di essere “Al servizio della sua immortalità”. Affinché la sua bellezza rimanga per sempre, insieme al sentimento di colui che ha commissionato i quadri. Un libro fatto di giudizi sulla realtà, sulla letteratura, l’arte, la bellezza, il modo di viaggiare, di studiare, di pensare. Ma soprattutto pensieri e scelte. Tutto viene giudicato, perché il giudizio è segno di una posizione libera nel mondo.
Come d’aria di Ada D’Adamo
Vincitrice del Premio Strega 2023 con questo libro, Ada D’Adamo non ha potuto ritirare il premio di persona perché è venuta a mancare qualche mese prima della rivelazione del titolo vincitore. Malata già da alcuni anni di tumore al seno, scrivendo queste pagine si rivolge alla figlia completamente disabile, parlando di sé, della maternità complicata e della sua malattia. La malattia diviene così motivo di unione, quel collante che avvicina una madre e una figlia e le tiene lega ancora di più. “Desideravo la bellezza e l’ho avuta: ho avuto te”.
V13 di Emmanuel Carrère
Questo libro raccoglie le storie delle vittime e dei carnefici degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015. Quella che dovrebbe essere una mera cronaca giudiziaria, pubblicata sotto forma di articoli sulla stampa francese, si trasforma in un racconto corale che parte dall’impossibilità di trovare un senso alla tragedia per restituire al lettore un ritratto autentico dell’accaduto. Non si limita infatti ad una ricostruzione dei fatti, ma ambisce a raccontare ciò che rimane il giorno dopo il massacro, avvalendosi della capacità dell’autore di moltiplicare i punti di vista riconducendoli infine all’interno di un’unica prospettiva.
The turnglass. La clessidra di cristallo di Gareth Rubin
Il giallo tête-bêche rivelazione dell’anno composto da due storie diverse e auto-concluse, ma che però si rivelano pian piano interconnesse fra loro grazie ad un dipanarsi di sottili richiami tematici che vanno a comporre due linee parallele ma comunicanti. Si può cominciare leggendo la storia del medico Simeon ambientata nell’Inghilterra di fine Ottocento: chiamato a prestare le sue cure ad un lontano parente, finirà per investigare sulla morte dello stesso, sopraggiunta in circostanze misteriose. Capovolgendo il libro, ci si ritrova immersi nella California del 1939 in una storia dal sapore del grande romanzo americano: il celebre pittore Oliver Tooke viene trovato morto per un apparente suicidio. L’amico Ken Kourian comincia le indagini sul suo decesso scoprendo imprevedibili legami tra quella morte, il rapimento del fratello di Oliver e altri indizi all’interno di un romanzo dell’amico, il cui contenuto crea di fatto un corto circuito mozzafiato di piani narrativi e libri fisici, lettori e narratori.
Di cosa è fatta la speranza di Emmanuel Exitu
Un romanzo storico, se non addirittura una biografia romanzata, straordinario che cattura il cuore e l’anima del lettore, grazie al racconto ispirato alla vita di Cicely Saunders, una figura che ha scritto una pagina importante nella storia della medicina moderna: Cicely è stata l’infermiera e poi il medico che lottò per aprire il primo moderno hospice. Tutt’oggi le procedure seguite dalla Saunders per il suo Hospice sono considerate dall’Organizzazione mondiale della sanità il punto di riferimento per migliorare la qualità della vita dei malati terminali.
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