Sei alla ricerca di nuove letture? Scopri i libri e le novità editoriali in uscita questa settimana! Ecco una breve lista dei titoli principali da aggiungere alla vostra wishlist e da non perdere di vista.
Gli aghi d’oro di Michael McDowell
Anno di Grazia 1882. New York festeggia il nuovo anno tra opulenza e miseria. Dalla sua dimora di Gramercy Park, il cinico giudice James Stallworth, affiancato dal figlio e dal genero, lancia la sua crociata: ripulire il famigerato Triangolo Nero, quartiere di bettole, bordelli, fumerie d’oppio e botteghe di ricettatori, su cui regna la feroce Black Lena Shanks col suo clan di donne versate nelle arti della crudeltà. Ma la sete di potere degli Stallworth dovrà misurarsi con la furia vendicatrice di Black Lena.
Con Gli aghi d’oro, Neri Pozza prosegue con la pubblicazione dei capolavori dell’autore di culto.
Cause innaturali di Patricia Cornwell
Quando viene chiamata in una zona selvaggia della Virginia settentrionale a esaminare i resti di due campeggiatori, Kay Scarpetta si trova di fronte uno scenario orribile. Le vittime, ricercate dai federali per riciclaggio di denaro e attività terroristiche, sono state sfregiate con una violenza e un accanimento tali da renderle quasi irriconoscibili. Le altre prove rinvenute sul posto sono ugualmente spaventose e un’impronta enorme, troppo grande per appartenere a un essere umano, getta tutti nello sconcerto. Quando dal passato ritorna poi un pericoloso fantasma, Kay si sentirà inerme e in balia di questo antico nemico senza scrupoli che minaccia lei e la sua famiglia, oltre che l’intera nazione.
In questo nuovo romanzo di Patricia Cornwell, l’anatomopatologa più famosa del mondo, Kay Scarpetta, si trova di fronte a una delle scene del crimine più inquietanti della sua carriera, e deve indagare per scoprire chi può aver commesso omicidi così efferati e perché.
Qualcuno che conoscevo di Francesca Mautino
Se la sorte ti ha riservato un parto trigemellare, meglio prenderla con umorismo. Forse è per questo che Valentina Bronti, trentenne, torinese, una carriera messa tra parentesi, ha scelto per le sue tre bambine i nomi di Emilia, Carlotta e Anna, come le celebri sorelle Brontë. Conservare alto l’umore non è così facile per Valentina, una vita incastrata tra illusori tutorial sulle pulizie domestiche e una relazione fallimentare con Marco, il padre delle bimbe che si è ritirato a dormire nello sgabuzzino. Finché un giorno viene convocata all’asilo perché le tre piccole pesti hanno tentato la fuga trascinando con sé una compagna. Davanti alla direttrice, c’è un’altra mamma: Chiara Barberis. Altezzosa e severa, Chiara lascia in Valentina una strana impressione. Un’impressione confermata dalla scoperta che si tratta proprio di «quella» Chiara Barberis: la sorella di Elisa, la ragazza scomparsa inspiegabilmente dieci anni prima, quasi inghiottita dal buio di una Torino che da sempre ha fatto del mistero il suo secondo volto.
È così che Valentina si ritrova in una storia piena di ombre e bugie. Con un entusiasmo e una sagacia sorprendenti, prima di tutto per lei, si tuffa nelle strade, nei palazzi signorili, negli atenei della città, improbabile ma tenace investigatrice. Ciò che Valentina scoprirà di Elisa, di Torino e soprattutto di sé stessa è la materia spumeggiante di questo romanzo, capace di tratteggiare un personaggio attualissimo in cui convivono senso di inadeguatezza, acume e un’ostinata vitalità.
A casa di Judith Hermann
La protagonista di questa storia è una donna di cui non scopriremo mai il nome. Sappiamo però che ha appena chiuso un capitolo della sua vita per cominciarne uno nuovo: dopo che la figlia è andata via di casa, ha deciso di lasciare il marito, un accumulatore compulsivo sempre preparato al peggio, ma anche un confidente, con il quale continua a intrattenere una regolare corrispondenza. Priva di rapporti significativi al di fuori del nucleo familiare ormai sfaldato, la donna si trasferisce al mare, in una casa tutta sua; poco lontano si trova il paesino dove inizia a lavorare nel pub del fratello, un sessantenne fanfarone e sfaccendato. Mentre l’ex marito e la figlia giramondo continuano a occupare i suoi pensieri, con cautela la donna cerca di ambientarsi in un paesaggio umanamente e climaticamente duro: stringe amicizia con una sua coetanea originaria del posto, tenta una goffa relazione amorosa, rimesta tra i ricordi della sua vita passata e, immersa in una solitudine scelta ma non priva di inquietudini, si domanda che ne sarà di quella futura.
Capolavoro della grande scrittrice tedesca Judith Hermann, A casa è il racconto di una rinascita che parte da un luogo remoto, una tabula rasa che consente alla protagonista di mettersi a fuoco e sperimentare la libertà da donna matura non relegata al ruolo di madre e moglie; un romanzo armonioso, in cui una prosa superba tiene insieme tutte le fila e trascina con sé il lettore riuscendo a cogliere la sostanza impalpabile di un’atmosfera, uno stato d’animo, un incontro.
Fine di una storia di Graham Greene
Sarah Miles e Maurice Bendrix sono stati amanti durante la guerra. Il loro è un amore clandestino, rabbioso, quasi feroce. Una passione così assoluta che perfino i terribili bombardamenti tedeschi su Londra sembravano solo un sottofondo rumoroso. Il marito di lei, Henry, alto funzionario, non aveva mai dato segno di sospettare. Poi, Sarah aveva troncato di netto la relazione, improvvisamente e senza nessuna spiegazione. Dopo quasi due anni, finita la guerra, un incontro casuale tra Bendrix e Henry Miles riaccende la gelosia dell’ex amante: Bendrix non crede che Sarah sia semplicemente tornata dal marito; «l’odio, il sospetto e l’invidia», mai realmente sopiti, lo spingono ad assoldare un investigatore privato che pedini Sarah alla ricerca di un «terzo uomo». Ma che cosa ha capito Bendrix, che di mestiere scrive romanzi, ricordando il passato amore e inseguendo, attraverso i resoconti del detective, il presente di Sarah? Che cosa ha capito della «fine di una storia»? Il diario di Sarah svela un’altra verità. Non è solo l’ossessione, a volte selvaggia e spietata, di Bendrix che ha distorto la sua versione dei fatti. È anche che la storia di Sarah ha intrapreso una strada incommensurabile dove si incontra l’assurdo della fede, come desiderio di non essere soli nel deserto.
Pubblicato nel 1951, Fine di una storia – da Greene definito il suo «Great Sex Novel» – è un romanzo lancinante, il resoconto di un amore carnale, immenso, crudele, in cui, per via dell’enormità della guerra, irrompe il divino. Ma è un divino diviso, tragicamente incerto, rischioso. Alla fine di questa storia, al di là dello scandalo e delle censure, resta – ha scritto Scott Spencer nella sua introduzione – la «convinzione che anche nelle circostanze più squallide ci sia qualcosa che non si vede, qualcosa che resiste e nobilita».
La filosofia di VillaBanks di VillaBanks
Se la musica è lo specchio delle generazioni che la ascoltano, Vieri Igor Traxler, in arte VillaBanks, è il portavoce della Gen Z: poliedrico, provocante e figlio del nuovo mondo. Questo libro è un distillato in pillole della realtà che lo circonda e ci riguarda: pagina dopo pagina, la temperatura sale e si dipana la sua visione, dirompente e furiosa, che punta dritto al cuore di chi lo legge. A colpi di riflessioni e poesie, l’autore spezza le catene di un passato bigotto e di un futuro intorpidito con i quali non vuole avere più niente a che fare e dà voce alla sua personale rivoluzione. Come in una jam session di sacro e profano, si bruciano i paradigmi misogini e omofobi, e dalle ceneri si ricomincia a parlare di amore, di sesso e di identità, piantando le basi per un’educazione sentimentale senza filtri.
Dai social network alla spremuta d’arancia, da Michael Jackson a Don Chisciotte, dalle ragnatele alle farfalle: un viaggio nel profondo e ai confini della nostra realtà, virtuale e bestiale, che emerge come un grido travolgente in un mondo dove ogni giorno veniamo bombardati di informazioni. La voce di un artista che è stato anche un ragazzo chiuso al buio nella sua cameretta ad ascoltare per ore una cassa gracchiare mentre i sogni prendevano forma come ombre e, nelle tenebre, gli mostravano la strada. In questo libro, intimo, appassionato e feroce, VillaBanks ripercorre la sua storia personale trasformandola in universale, dalla quale abbiamo tutte e tutti qualcosa da imparare. Spingere! Spingere!
I semi dell’odio e della misericordia di Burkhard Bilger
Karl Gönner ha un occhio di vetro rimediato sul fronte occidentale durante la Grande guerra, i capelli brizzolati e le dita ingiallite dalla nicotina. Suo nipote Burkhard Bilger, giornalista di lunga data del «New Yorker», se lo ricorda bene. Era un ex maestro, severo ma molto caro ai suoi studenti, ai quali, anziché caramelle, allungava pezzetti di cera grondanti miele da masticare. Nei documenti d’archivio, però, come negli interrogatori e nelle sentenze dei tribunali, Herr Gönner è l’Ortsgruppenleiter della cittadina di Bartenheim, nell’Alsazia occupata dall’esercito tedesco. Un nazista, un invasore. Il complice di un crimine per cui non esiste redenzione. Il tentativo inizialmente incerto di Bilger di ricomporre due figure così diverse in un’unica identità si trasforma via via in una ricerca di più ampio respiro, che prende le mosse dalle motivazioni del singolo per svilupparsi attorno a uno degli interrogativi più inquietanti e dolorosi della storia del Novecento: come ha potuto il popolo tedesco cadere nella trappola della follia hitleriana?
Tra passato e presente, tra colpe commesse ed ereditate, tra generazioni diverse, tra Germania e Francia e poi ancora tra Europa e America, la vicenda di Karl Gönner – soldato, insegnante, occupante, prigioniero, imputato, colpevole e però innocente – diventa il paradigma di una lettura dei fatti che trova il coraggio di guardarsi dentro e affrontare le responsabilità personali. Ma nel contempo rifiuta di ridurre la realtà in termini binari, in bianco e in nero, e così facendo di alienarla e deformarla, renderla grottesca al punto di farci perdere la prospettiva, di illuderci che ci sia del tutto estranea e impedirci così di vedere se e quanto siamo vicini a replicarla. Perché il fine ultimo di queste pagine è proprio questo: non accusare né difendere, ma capire chi siamo e – soprattutto – cosa possiamo diventare.
L’enciclopedia delle fate di Emily Wilde: Vol. 1 di Heather Fawcett
Emily Wilde è brava in molte cose: è la massima esperta di fate; è una studiosa geniale, una ricercatrice meticolosa e sta scrivendo la prima enciclopedia al mondo dedicata alle leggende su queste creature. Ma Emily Wilde non è brava con le persone. E infatti, quando, nell’autunno del 1909, arriva nel remoto villaggio di Hrafnsvik, non ha alcuna intenzione di fare amicizia con i burberi abitanti. Né tanto meno le interessa trascorrere del tempo con l’altro nuovo arrivato: Wendell Bambleby, suo rivale accademico, in grado di ammaliare chiunque.
Ma mentre Emily si avvicina sempre più ai segreti dei Nascosti, le fate più sfuggenti, si ritrova anche sulle tracce di un altro mistero: chi è davvero Bambleby? E cosa sta cercando? Per trovare la risposta, Emily dovrà sciogliere l’enigma più grande di tutti: il suo cuore.
Lo scudo del principe di Cassandra Clare
Io sono lo Scudo del Principe. Sono la sua armatura indistruttibile. Sanguino perché lui possa non sanguinare. Soffro perché lui non debba soffrire. Muoio perché lui possa vivere per sempre. Questo è il destino inesorabile di Kel, prelevato dalla Casa degli Orfani di Aigon quando era poco più che un bambino per diventare la controfigura dell’erede al trono, il suo scudo umano. Cresciuto accanto al principe Conor quasi come un fratello, viene addestrato fin dal primo giorno a morire al suo posto, prima o poi. Nessun altro futuro è possibile per lui. Lin Caster è una guaritrice appartenente alla piccola comunità Ashkar che, nel regno, è l’unica ancora in grado di esercitare la magia e che, per questo motivo, è stata confinata nel Sault, un’area recintata di Castellane da cui nessuno è autorizzato a uscire. Alla ragazza, però, capita spesso di disattendere il divieto, perché altrimenti non potrebbe curare i malati e i moribondi della città.
Quando i due giovani si incontrano in seguito a un attentato, i loro destini si intrecciano indissolubilmente. Una misteriosa figura che governa il mondo sotterraneo e criminale della città li trascinerà in una realtà fatta di intrighi e ombre dove scopriranno quanto la corruzione si estenda dai bassifondi più oscuri di Castellane fino alla torre più alta dei suoi palazzi. Perché se c’è una cosa che, qui, accomuna i nobili più ricchi e i criminali più dissoluti è la loro insaziabile brama di ricchezza e potere. Posti di fronte allo svelamento di segreti a lungo custoditi, Kel e Lin saranno costretti a chiedersi se la conoscenza valga il prezzo del tradimento e, soprattutto, il rischio che la loro nazione finisca in guerra e il mondo nel caos…
Alma di Federica Manzon
Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere.
I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l’identità, la memoria e la Storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov’è la nostra casa.
Hot & cold. Westwell. Ediz. italiana (Vol. 3) di Lena Kiefer
Molti sognerebbero di far parte di una famiglia come quella dei Weston o dei Coldwell, senza capire che in realtà sono gabbie dorate, piene di glamour eppure soffocanti. Ecco perché Helena ne vuole uscire. Per stare finalmente con Jess e soprattutto per vivere una vita che non sia determinata dagli altri. Ma proprio quando trova il coraggio di voltare le spalle ai suoi genitori e il suo sogno sembra a portata di mano, accade l’impensabile: la sera del 24 dicembre Jess viene ferito gravemente da alcuni sconosciuti. Qualcuno lo vuole morto… perché? È l’inizio di un nuovo incubo, una nuova assurda separazione. Trish Coldwell, infatti, non ha nessuna intenzione di perdere un altro figlio e farebbe di tutto per tenerlo al sicuro.
Non ha messo, però, in conto i sentimenti profondi che legano i due giovani. Helena e Jess non esitano un istante a lottare per difendere il loro amore, anche se vuol dire imbarcarsi alla ricerca di risposte pericolose, che si intrecciano sempre di più con la morte di Valerie e Adam. Una ricerca che potrebbe costargli la vita. E più si avvicinano alla verità, più sembra difficile credere che potranno mai avere un futuro insieme. In questo complesso intrigo di passioni, rancori e rivalità, l’amore potrà davvero trionfare? Dai grattacieli di New York alle spiagge australiane, il sorprendente finale della saga.
Come un fiore di ciliegio nel vento di Etsu Inagaki Sugimoto
Pubblicato per la prima volta a New York nel 1925 e diventato subito un bestseller internazionale, questo libro è il racconto in prima persona della vita di Etsu Inagaki Sugimoto, la figlia minore di un samurai di alto rango, che vive sulla sua pelle il passaggio tra il Giappone feudale del XIX secolo e la potente modernità americana del primo Novecento. Nata nella città di Nagaoka, nel nord del paese, Etsu riceve una rigida educazione, improntata ai principi dei nobili guerrieri samurai, ma il destino ha in serbo per lei tutt’altro: in seguito alla morte improvvisa del padre, la ragazza viene promessa in sposa a Matsuo, un amico del fratello, che vive negli Stati Uniti. Sarà solo l’inizio del suo viaggio nel Nuovo Mondo e dentro se stessa, un viaggio ricco di momenti belli e difficili come solo la vita sa essere. Forte della sua identità e delle sue convinzioni, tra i ricordi magici dell’infanzia in Giappone e l’incontro dirompente con la realtà occidentale, che la sospinge verso nuovi orizzonti, la giovane donna cresce, impara e ama con coraggio.
Più di un memoir, più di una saga familiare, la vicenda di Etsu, leggera e forte come un fiore di ciliegio nel vento, è una bellissima storia di formazione al femminile che non smette di appassionare e commuovere.
Crisalide di Anna Metcalfe
Una donna decide di tagliare i ponti con l’esterno, compresi amici, amanti e famiglia. Da piccola l’ansia la faceva tremare, ma ora si allena per diventare sempre più forte, per addestrarsi all’immobilità perfetta, piegando il suo corpo in posizioni plastiche, complesse. Comincia a mostrarsi solo attraverso i social, in video che la ritraggono immersa nella natura, sola, irraggiungibile e intangibile. E i suoi follower aumentano, scegliendo come lei di negarsi al mondo. Tre persone che l’hanno amata senza capirla raccontano la sua storia: Elliot, il suo primo seguace, che l’ha vista fortificare il suo corpo in palestra; la madre Bella, che l’ha cresciuta da sola e la ricorda come una bambina taciturna e nervosa; e Susie, collega e amica, che le ha offerto rifugio mentre ricostruiva la sua vita dopo una relazione tossica. Ipnotico e avvolgente, Crisalide è la storia di una donna che decide di sfidare lo sguardo degli altri, di ridursi all’essenziale e di trasformarsi in una musa ispiratrice, come una dea guerriera scolpita nella pietra.
Con uno stile asciutto e poetico, Anna Metcalfe parla di passioni domate e di equilibrio ritrovato, di potere e autosufficienza, e della provocatoria libertà di sottrarsi a tutto, una metamorfosi energica e profonda capace di svelare potere e bellezza.
Il libro Franza di Ingeborg Bachmann
«Questo è un libro che parla di un delitto … tenta di far conoscere, di ricercare qualcosa che non è scomparso dal mondo. Oggi è soltanto infinitamente più difficile commettere delitti, ecco perché questi delitti sono tanto sublimi che quasi non riusciamo ad accorgercene e a comprenderli, benché vengano commessi ogni giorno nel nostro ambiente, tra i nostri vicini di casa».
Puttane per Gloria di William T. Vollmann
Jimmy è un reduce della guerra del Vietnam, da cui è tornato ferito nell’anima prima ancora che nel corpo. Vaga per il Tenderloin, il quartiere più degradato di una San Francisco ormai lontana dal sogno hippie, soggiorna in pensioni equivoche e frequenta tossici e senzatetto. Ha un solo, folle obiettivo: attraverso i racconti e le testimonianze delle puttane, che paga grazie al sussidio dell’esercito, vuole ritrovare Gloria, la bellissima prostituta della quale si è innamorato e che ha perduto.
O forse ricrearla: perché non è facile capire se Gloria esista davvero, da qualche parte nel mondo, o sia il parto di una mente che ha perso ogni certezza e che sprofonda ogni giorno di più nel delirio.
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