Il libro di Graziella Fiorentin racconta la storia di Maddalena, alter ego dell’autrice, che si vede costretta ad abbandonare per sempre la sua terra. Questa è la storia che ha ispirato il tv-movie”La rosa dell’Istria” andato in onda su Rai1.
“Che ne può sapere di quello che prova un albero allorché viene sradicato dal suo campo e gettato da parte a morire? Chi può capire cosa significa vivere in paradiso e il momento dopo trovarsi nel vortice di un ciclone che ti trascina lontano e ti deposita, vuoto, spaventato e confuso, in un luogo sconosciuto e ostile? La maledetta guerra…”
Una vicenda della storia d’Italia troppo spesso dimenticata, di cui purtroppo si sta perdendo la memoria e di cui ogni anno ricorre la solennità civile nazionale denominata “Giorno del ricordo”.
Tra il 1943 e la fine della seconda guerra mondiale, gli italiani dell’Istria e della Dalmazia si trovano nella morsa dei soldati tedeschi e delle truppe del maresciallo Tito. Dopo il 1945, e a seguito del Trattato di Parigi (firmato nel 1947 e che ridisegnava i confini nazionali), la situazione peggiora: una crudele pulizia etnica costringe la popolazione italiana ad abbandonare la propria casa per trovare ospitalità oltre il confine.
Il risultato è che gli istriani, i fiumani e i dalmati italiani – si stima in numero compreso tra i 250 e i 350 mila – si sono riversati nel Friuli Venezia Giulia. Non sempre ben accetti dalla popolazione locale e lasciati in balia di loro stessi dalle autorità italiane: questi esuli si sono ritrovati quindi stranieri in patria.
Chi ha paura dell’uomo nero
Graziella Fiorentin
Dopo l’annuncio alla radio del Maresciallo Badoglio, l’8 settembre del 1943, che dichiara la resa del Paese agli inglesi e agli americani, l’esercito italiano è allo sbando. La popolazione istriana resta priva di ogni difesa mentre il generale Tito e i suoi partigiani avanzano per annettere il territorio istriano alla Jugoslavia e i tedeschi si riorganizzano insieme alle milizie della Repubblica sociale. Tra il 1943 e la fine della guerra, e soprattutto dopo il 1945, una crudele pulizia etnica costringe trecentomila italiani, di cui settantamila bambini, a lasciare l’Istria e a trovare ospitalità altrove, spesso accolti con ostilità dalle popolazioni locali. Maddalena, figlia del medico condotto e alter ego dell’autrice, ha otto anni quando è costretta abbandonare per sempre la sua terra, il suo mare e il suo mondo di sogni, colori e profumi. Per molto tempo ha racchiuso in sé il loro ricordo e, dopo vent’anni, decide di ritornare con il marito e due figli in quei luoghi e a quegli anni per raccontare la sua storia e quella di tanti bambini che, come lei, sono stati strappati dalla loro infanzia e dalle loro radici.
La trama
Maddalena, la protagonista di “Chi ha paura dell’uomo nero”, ha diciotto anni e sogna di diventare una pittrice, ma la guerra mette a soqquadro i suoi piani, e quelli di tutti gli abitanti di Canfanaro, in Istria.
Infatti i partigiani del comandante jugoslavo Tito costringono, in seguito ad uno scontro a fuoco che lascia suo fratello Niccolò, ferito la sua famiglia a fuggire a Cividale del Friuli dallo zio Giorgio. Qui si trovano a dover ricominciare da zero: Antonio, il padre, medico di professione, accetta lavori meno qualificati per riuscire a sostentare la famiglia. Maddalena, invece, viene bullizzata a scuola a causa delle sue origini istriane, ma riesce a trovare conforto in Leo, un giovane appassionato d’arte come lei.
Col passare del tempo, il legame fra i due giovani si approfondisce, ma viene messo alla prova dal fatto che Antonio desidera che sua figlia segua una via più tradizionale, ed infine dalla necessità di un ennesimo trasferimento. Maddalena, devastata dalla separazione, abbandona definitivamente i suoi sogni artistici e parte con la famiglia. Ma l’incontro casuale con Leo dopo la fine della guerra, riaccende la loro passione e decidono insieme di trasferirsi a Padova per coltivare la loro arte.
Dopo vent’anni, Maddalena decide di ritornare con il marito e i loro due figli in quei luoghi e a quegli anni per raccontare la sua storia.
Qualche informazione sui personaggi
Maddalena ha una passione per la pittura, che deve abbandonare a causa della guerra. Sradicata dalla sua terra, l’Istria, diventa profuga nella sua stessa patria, ma non intende rinunciare al sogno di dipingere. Determinata a realizzarlo è disposta a tutto, anche a entrare in conflitto col padre. Tuttavia, per lei l’arte è l’unico baluardo per superare la tragedia che l’ha colpita e trovare finalmente il suo posto nel mondo.
Antonio Braico è un padre affettuoso ma anche autorevole. Quando la tragicità della guerra distrugge ogni sua certezza, accetta i lavori più umili, così lontani dalla sua vocazione di medico, pur di mantenere la sua famiglia e non farle mancare nulla.
Leo è un ragazzo che conduce una vita un po’ bohemien a Cividale del Friuli. È bello, appassionato ma sempre sul chi vive, perché di origine ebraica. Spirito libero e abile pittore, insegna a Maddalena che un artista deve assecondare il suo talento a ogni costo, anche sfidando le bombe.
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