In onda il 14 marzo su Rai1 in prima serata, “Folle d’amore” è un biopic dedicato ad Alda Merini firmato alla regia da Roberto Faenza. Ecco 5 libri consigliati per prepararsi alla visione del film-tv.
Il suono dell’ombra di Alda Merini
Questa ricca antologia dedicata alla poetessa dei Navigli, raccoglie alcune delle sue opere più importanti e tutti gli scritti in poesia e in prosa. All’interno del volume vengono riportate per intero le raccolte poetiche degli inizi: “La presenza di Orfeo” (1953), “Nozze romane” (1955), “Paura di Dio” (1955), “Tu sei Pietro” (1962), nelle quali si mescolano temi mistici con slanci erotici, ed emergono domande estreme senza risposta.
Sono inoltre compresi titoli più recenti ma non meno noti, come “Vuoto d’amore” (1991), “Ballate non pagate” (1995), “Superba è la notte” (2000) e “Il carnevale della croce” (2009).
L’altra verità di Alda Merini
La vita di Alda Merini è stata segnata da periodi di ricovero, sia lunghi che brevi, in manicomio. Questo libro è un diario scritto dalla poetessa per raccontare la sua vita all’interno della clinica psichiatrica: una vera reclusione trascorsa fra elettroshock e autentiche torture.
Alternando lucidità e tempi bui, l’autrice libera il proprio sguardo su quell’inferno, riconoscendo la propria malattia ed il proprio limite del non sentire i ritmi e i bisogni altrui, ma senza dimenticare la sicurezza di sé e delle proprie emozioni.
Alda Merini, mia madre di Emanuela Carniti
Emanuela Carniti, prima di quattro figlie della poetessa milanese, non ha mai smesso di raccontare e testimoniare il fuoco sacro che riempiva e scandiva la vita della madre.
In questo libro descrive e rivela gli le caratteristiche più profonde di una donna che dal mondo intero era percepita come una sorta di divinità, ma che nel privato era, innanzitutto, un genitore duro, talvolta poco empatico, tuttavia, non privo di grandi dimostrazioni di affetto e allegria.
La pazza della porta accanto di Alda Merini
“La pazza della porta accanto” è un libro che inizia con un incipit in versi e prosegue in prosa, ed è diviso in quattro sezioni “L’amore”, “Il sequestro”, “La famiglia”, “Il dolore”. In fondo al volume è riportata una conversazione in cui Alda Merini rivela molto della sua vita, sofferta ma vissuta a pieno, intitolata “La polvere che fa volare”.
L’opera è formata da annotazioni, pagine di diario senza data, massime, racconti di amori trovati e perduti, sentimenti, paure e ricordi riconducibili alle esperienze nei manicomi, che seguono tutti un flusso di coscienza non lineare in cui, nonostante la prosa, la stessa arte poetica viene sfiorata più volte. I momenti della sua vita scanditi il più delle volte dalle “ombre della mente” ruotano all’interno di ogni pagina e da racconti e appunti si trasformano in poesia e confessione poetica.
La volpe e il sipario a cura di Alda Merini
Questo libro rappresenta uno dei momenti più alti dell’opera di Alda Merini, perciò è un must-have di grande importanza per gli amanti della poesia, nonché opera imprescindibile per chi desidera capire la produzione dell’autrice milanese. È una raccolta compatta e unitaria di versi, nei quali si aggira una volpe esile e feroce, capace di squarciare il sipario della quotidianità.
Ogni pagina sprigiona amore: ogni parola afferma -sull’angoscia, sulla sofferenza, sulla follia– la forza dirompente dell’esserci e dell’amare, scaturendo in una scandalosa dichiarazione di felicità: la felicità impossibile di essere poeta.
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