Un femminicidio costringe un contadino a trasferirsi in un luogo che lo rifiuta. L’indagine più sofferta, dolce e catartica di Vito Strega e i suoi. “Per un’ora d’amore” è il nuovo noir dello scrittore Piergiorgio Pulixi che scava nelle pulsioni umane e nei mali della società.
«Penso che non ci sia nulla di male nello scrivere letteratura di genere, anzi è un genere molto popolare, scrivo per far star bene le persone, sono un artigiano delle parole, sono al servizio dei miei lettori. Se il giallo e il thriller mi permettono di arrivare ai miei lettori, allora ciò mi rende felice.»
Il vicequestore Vito Strega è tornato: con i colleghi Bepi Pavan, Eva Croce, Clara Pontecorvo e Mara Rais deve indagare sull’omicidio di Maria Donata Seu, una giovane donna sarda trapiantata a Milano. Nel frattempo, il capoluogo lombardo è scosso da una serie di femminicidi e aggressioni alle donne di cui le forze dell’ordine non riescono a venire a capo.
Indagare e raccontare le periferie. Non solo fisiche. Ma anche psicologiche. Che, a volte, vanno oltre i confini di Bene e Male. Piergiorgio Pulixi, scrittore sardo, non ha mai avuto problemi a indagare l’animo umano e le sue mille sfumature. Torbide e complesse. Come oscuri, meglio, noir, sono i suoi romanzi, che scavano ancora una volta nelle pulsioni umane più recondite e nei mali della società.
Per un’ora d’amore
Piergiorgio Pulixi
Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo “Pippo” di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l’omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un’unica speranza: il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro. Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e dolcezza […]
Un femminicidio commesso a Milano che lascia orfano un bambino di due anni, strappa un nonno alla sua vita di campagna in Sardegna e muove le complesse dinamiche che si intrecciano nella squadra investigativa guidata da Vito Strega. Dinamiche complesse e lasciate in sospeso pochi mesi fa da Stella di mare e che quasi hanno costretto Piergiorgio Pulixi a tornare in libreria con Per un’ora d’amore.
Ma se la squadra costruita pazientemente negli anni dallo scrittore cagliaritano partendo dalle due donne Mara Rais tiene il filo della vicenda, è un altro lo sfondo che questa volta Piergiorgio Pulixi ha scelto: «Le vittime che rimangono» – spiega l’autore – «Se è vero che davanti a un delitto ci si concentra sulle vittime e sulle indagini, quasi sempre passa in secondo piano chi invece resta ed è legato a loro. In questo caso è un uomo di una certa età che deve trasferirsi in un ambiente a lui ostile, prendersi cura del bambino con l’incubo di voler scoprire l’autore del delitto perché presto il bambino crescerà e qualcuno dovrà dargli la spiegazione di quello che è successo. Ho scelto di ambientarlo a Milano» – aggiunge – «anche per raccontare la storia di un uomo legato alla nostra terra, alle nostre tradizioni di campagna, catapultato in una città dove tutto sembra pesargli: il clima, la gente, l’ambiente. Milano, purtroppo, dietro la facciata di città dinamica, brillante e moderna negli ultimi anni ha anche un lato oscuro che è quello del rapporto con gli anziani e non ne esce bene, sembra quasi che si voglia dimenticare una generazione. Il rapporto di questi due mondi diversi tra loro è un altro tema forte di questo romanzo».
Romanzo dove la squadra di Vito Strega mostra nuovi lati: «Se Vito Strega e le donne sono impegnati a chiarire alcune posizioni, questa volta emerge la figura di Bepi Pavan, personaggio altre volte emerso nel suo lato più divertente che questa volta è invece centrale nello svolgimento della vicenda. Perché questa squadra alla fine è come una famiglia e quindi le dinamiche che la muovono sono le stesse». Personaggi che Pulixi modella sfruttando anche il suo rapporto stretto con la comunità dei suoi lettori, molto fedele e sempre più ampia: «Cerco sempre di capire quali personaggi riscuotono il maggior successo. Leggo tutti i commenti e le recensioni e, credetemi, se ci sono critiche non la prendo mai sul personale».
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