Il rapporto tra madre e figli è un legame sacro, viscerale. In occasione della Festa della Mamma, domenica 12 maggio, cinque libri che lo raccontano, storie da quelle più emozionanti a quelle più leggere ma formative, per raccontare un legame speciale.
L’amore molesto di Elena Ferrante
Portato sullo schermo con successo da Mario Martone, L’amore molesto resta come uno dei romanzi italiani più importanti e originali degli ultimi anni. Un romanzo che ha rivelato il talento di Elena Ferrante, autrice schiva e lontana dai milieux letterari.
La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione. L’indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro.
Da parte di madre di Federica De Paolis
Allegra ed entusiasta, oppure malinconica e afflitta. Bellissima e fragile, con lo sguardo appena velato da “certi pensieri soffocati”. Così Federica racconta sua madre, la “fantasmagorica mamma bionda” dai gesti istrionici, dal portamento elegante e disinvolto attraverso cui traspare, in filigrana, un’irrimediabile insicurezza.
La storia di un legame indissolubile, di scelte sofferte, della vita che ti prende e ti trascina via ma alla fine ti riporta lì dove tutto ha avuto inizio: la prima casa, tua madre.
Lontananza di Vigdis Hjorth
Johanna, la protagonista di questo libro, è un’artista affermata ed ha una vita che la rende felice, ma una ferita è aperta da anni nel suo cuore: la sua famiglia la considera morta. Il suo grande sbaglio, a detta dei suoi genitori, è stato quello di non seguire la strada che loro avevano tracciato per lei. Lei, però, non ha mai smesso di pensare a loro. Così, trent’anni dopo, torna nella vita della madre, ormai vedova, per cercare di rimettere insieme i pezzi di quel che resta delle sue radici.
Ritratto di donna di Cristian Mannu
La figlia, ormai adulta e madre a sua volta, scrittrice affermata ma dalla vita personale irrisolta, cerca di ricostruire i frammenti del discorso amoroso che la lega alla madre anziana e alla Sardegna, la terra che ha lasciato anni prima e in cui ora è tornata. Come pezzi di conchiglie sparsi sul bagnasciuga, i ricordi le pungono la pelle e le parlano di una remota bellezza, ma non riescono a unirsi in una forma dotata di senso.
Com’è successo – quando, e perché? – che la madre sia diventata qualcuno da cui difendersi e scappare?
La casa degli spiriti di Isabel Allende
Le vite di Clara, Blanca e Alba, segnatamente madre, figlia e nipote, si sovrappongono in questo storico romanzo famigliare, facendo emergere tre spiriti diversi, ognuno forte a modo suo. Il mutismo volontario di Clara, la resilienza di Blanca, il coraggio eroico e la militanza di Alba sono i tasselli identificativi di grandi figure femminili sprigionate dalla penna di Isabel Allende.
La scrittrice, in realtà, fa uscire fuori, quasi involontariamente, anche la forza di una quarta figura: la cognata di Clara, Ferula Trueba, la cui vita si spreca miserabilmente apaticamente insieme a quella di una madre dominante.
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