Alcuni libri che oggi consideriamo classici della letteratura quando vennero pubblicati per la prima volta subirono durissime critiche. Vere e proprie pietre miliari che non hanno destato lo stesso clamore e la stessa reazione che sono riusciti ad ottenere col passare degli anni.
Il signore degli anelli di John R. R. Tolkien
Molte recensioni dell’epoca in cui uscì il libro di Tolkien non furono positive. Il New York times, per esempio, stroncò senza mezze misure la serie, definendola la morte stessa della letteratura.
Il giovane Holden di J.D. Salinger
Molto prima che diventasse un classico, questo libro venne definito completamente repellente e troppo lungo. Fu sempre il New York Times ad essere critico nei confronti dell’opera di J.D. Salinger, bollandola come senza senso.
Cime tempestose di Emily Brontë
Quando uscì “Cime tempestose”, i pareri e le recensioni su queto romanzo furono molto discordanti fra loro. Si arrivò addirittura a dire che è un mistero come può un essere umano aver lavorato a un libro come questo senza suicidarsi prima di aver finito una dozzina di capitoli.
Moby Dick di Herman Melville
Quando fu pubblicato per la prima volta in Inghilterra il libro di Melville, la maggior parte dei critici storse il naso. La stessa cosa accadde negli Stati Uniti. Fu solo dopo la morte dell’autore che Moby Dick venne largamente apprezzato.
Sulla strada di Jack Kerouac
L’ambiente letterario fu molto lento nel riconoscere i meriti di questo romanzo. Ancora una volta il New York Times sostenne che il libro non era tanto un romanzo, quanto un lungo e affettuoso scherzo ispirato alla cosiddetta “beat generation”.
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