Una morte sospetta proietta un’ombra sinistra su una prima all’Opera. Il Pm Manrico Spinori ritorna ad intrattenere ed affascinare tutti gli amanti del genere giallo: l’ultima opera di Giancarlo De Cataldo è uscita ieri in libreria con il titolo “Il bacio del calabrone”.
È uscito ieri , martedì 4 giugno, l’ultima fatica letteraria di Giancarlo De Cataldo intitolata “Il bacio del calabrone“. Un giallo ideato e scritto con maestria, composto da una trama affascinante che si caratterizza per un perfetto mix fra sapore classico e ritmo serrato.
Il Pm Manrico Spinori, come raccontato dallo stesso De Cataldo, è un uomo “infedele”: non ha certezze, non ha punti cardinali su cui fermare la sua rotta. In ogni romanzo vive una nuova avventura romantica senza riuscire a trovare il tempo (ed il coraggio) di impegnarsi in modo costante con la lei di turno.
Il magistrato è una persona dinamica, che non riesce proprio a tenere ferme la mente, il corpo ed il cuore. Ed anche Il bacio del calabrone non fa eccezione: in questa storia, in cui passionalità, soldi e sangue si mescolano come nei migliori gialli, il Pm si muove leggero, innamorandosi di nuovo, cambiando di nuovo prospettiva.
E a tutti colore che si chiedono quanto Manrico Spinori, definito anche “il contino” perché originario di una famiglia nobile, somigli al suo autore, Giancarlo De Cataldo risponde che sì, qualcosa in comune c’è, ma ci si può fermare alla passione per il teatro e al tipo di studi condotti da entrambi, laureati in Giurisprudenza. Per il resto, autore e personaggio sono molto diversi.
Il bacio del calabrone
Giancarlo De Cataldo
Una morte sospetta proietta un’ombra sinistra su una prima all’Opera. Giancarlo De Cataldo compone con maestria una trama affascinante, dal sapore classico e dal ritmo serrato. Un mistero che porta il Pm Manrico Spinori a conoscere, molto da vicino, l’ambiente dell’alta moda internazionale. Non tutto è luce, nel luminoso mondo del lusso. È la prima cosa di cui si rende conto Manrico Spinori quando viene chiamato a indagare sull’improvviso decesso di Tito Cannelli – titolare di una prestigiosa maison – avvenuto in una cornice quanto mai suggestiva: il laboratorio dei costumi del Teatro Costanzi di Roma. Per puro caso Manrico, noto melomane, ha assistito al fatto. Nemmeno a lui è chiaro fin dall’inizio se si sia trattato di un incidente, di una fatale disgrazia o di un ingegnoso omicidio affidato a un «killer» esotico. In compenso è subito evidente che, dietro l’apparenza scintillante delle sfilate, delle creazioni esclusive, dei costosissimi pezzi unici, si agita un microcosmo complesso dove non mancano sfruttamento, avidità, corruzione. Guidato per mano da una seducente esperta del settore, e spalleggiato dalla sua impareggiabile squadra – con a capo una sempre più determinata e determinante ispettora Deborah Cianchetti – il magistrato scoprirà infine la verità, smascherando il lato ambiguo e crudele della bellezza..
Chi è Giancarlo De Cataldo
L’autore de “Il bacio del calabrone” nasce a Taranto il 7 febbraio 1956. Nella città pugliese cresce e trascorre la giovinezza fino al 1974, quando si trasferisce a Roma per studiare Giurisprudenza. Ancora oggi, Giancarlo De Cataldo vive nella capitale, dove ha esercitato nella Corte d’Assise in qualità di giudice e ha scoperto la sua passione per la scrittura e la sceneggiatura.
De Cataldo, infatti, è uno scrittore di successo che si è specializzato nella letteratura gialla. Ha esordito nel 1989 con “Nero come il cuore”, ma il libro che gli ha senza dubbio conferito maggiore notorietà è “Romanzo criminale”, opera del 2002 che è stata riadattata in film da Michele Placido e in serie tv da Stefano Sollima.
Giancarlo De Cataldo, inoltre, è traduttore, scrittore teatrale e conduttore televisivo. Collabora con La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Messaggero, Il Nuovo, Paese Sera e Hot!. Dal 2022 conduce Cronache criminali in seconda serata su Rai 1.
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