Premio Bancarella 2024: vince «Il cognome delle donne» di Aurora Tamigio

Premio bancarella 2024 vincitore Focus Copertina

Il libro d’esordio della scrittrice si è aggiudicata il riconoscimento pontremolese giunto alla 72esima edizione. Racconta un’epopea di famiglia ambientata in Sicilia attraverso tutto il corso del Novecento, al centro le vicende della capostipite Rosa.

“Alla mia mamma, alle mie zie, alle mie nonne, perché mi hanno insegnato come si fa a essere donne e anche come non si fa. Ho appreso da loro molto di quello che so”.

Aurora Tamigio ha vinto il Premio Bancarella 2024 con il romanzo Il cognome delle donne, pubblicato da Feltrinelli. La proclamazione della vincitrice della 72ª edizione del Premio Bancarella è avvenuta domenica 21 luglio, in piazza della Repubblica, a Pontremoli (provincia di Massa Carrara)

Questo romanzo racconta un’epopea di famiglia ambientata in Sicilia attraverso tutto il corso del Novecento, al centro le vicende della capostipite Rosa e poi le disavventure di figli e nipoti; in una ideale staffetta tra cinque donne. Il racconto del cambiamento di un’epoca diventa l’omaggio alla forza, alla solidarietà e al coraggio femminili. Tamigio, cresciuta a Milano, si è laureata in storia dell’arte contemporanea, lavora come copywriter per aziende dei settori della tecnologia e del design.

La serata

La serata è stata condotta dalla giornalista Carolina Sardelli: dopo i saluti del sindaco Jacopo Maria Ferri, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’onorevole di famiglia pontremolese Alessandro Cattaneo, i finalisti a turno dal palco si sono raccontati alla conduttrice e al pubblico e hanno messo in luce caratteristiche e punti di forza dei loro libri; gli intermezzi erano a cura di Giacomo Rossetti e Federico Biagetti musicisti che hanno giocato con libri e canzoni.

Ospite della serata era la scrittrice Francesca Giannone, vincitrice del Bancarella nel 2023 con La portalettere (Nord) e anche presidente dell’edizione 2024. Il premio, organizzato dalla Fondazione Città del Libro presieduta da Ignazio Landi, dalle Unioni Librai Pontremolesi e delle Bancarelle e dal Comune di Pontremoli (con sponsor principale Vittoria Assicurazioni), è tra i più importanti e popolari in Italia.


Il cognome delle donne
Aurora Tamigio

All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno. A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.


La classifica finale del Premio Bancarella 2024

Con 185 voti sui 188 possibili, la scrittrice supera La casa delle Sirene (Mondadori) di Valeria Galante, L’Iliade cantata dalle Dee (Solferino) di Marilù Oliva, L’inventario delle nuvole (Fazi Editore) di Franco Faggiani,  Tangerinn (Edizioni e/o) di Emanuela Anechoum e Selvaggio Ovest (NN Editore) di Daniele Pasquini.

Il premio

La nascita del Premio Bancarella si deve alla tradizione dei librai pontremolesi, fenomeno particolare e unico in Italia.
Come si ricorda sul sito del premio, infatti, “dall’alta Lunigiana, terra di grande emigrazione, dai paesi di Montereggio, Parana, Pozzo, Mulazzo, Busatica, Filattiera, Bratto, sono partite generazioni e generazioni di librai ambulanti. Per i venditori ambulanti pontremolesi l’appuntamento era in primavera al passo della Cisa, sull’antico itinerario della via Francigena, che divide la Lunigiana dalla Padania. Nei verdi prati dell’Appennino si svolgeva il rito sacro dell’assegnazione delle zone dove andare a vendere, in modo da evitare l’inutile e dannosa concorrenza, e scambiarsi le preziose informazioni per rifornirsi dei libri. Difficile trovare dove comprare libri a prezzo conveniente e adatti alle esigenze della loro clientela. L’ideale trovare un editore dove acquistare i resti di magazzino coi pochi soldi ricavati dalla vendita delle castagne, del formaggio e delle foglie di gelso”.

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