Focus su: “Due” di Enrico Brizzi

Due enrico brizzi Focus copertina

A trent’anni esatti dalla pubblicazione di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi, esce “Due”, il seguito del romanzo bestseller dello scrittore bolognese, diventato anche un film nel 1996. E parte proprio là dove si era fermato il primo libro.

«Ascoltate, gente, lasciatevi invadere dalla musica, ché la nostra canzone suona ancora per noi e per tutti».

Si apre così Due, il nuovo atteso romanzo di Enrico Brizzi edito da HarperCollins Italia. Trent’anni dopo, come un nastro che parte da dove s’era fermato, ritorna una storia che in tanti conosciamo, quella di Alex e della “soave Adelaide detta Aidi”, i due protagonisti di Jack Frusciante è uscito dal gruppo.

Il sequel inizia là dove s’era fermato il primo libro: Brizzi ha ripreso in mano la storia proprio nel punto in cui l’aveva lasciata. «Dopo il successo di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” subii pressioni molto forti da editori e produttori cinematografici perché scrivessi il seguito, ma ho sempre preferito dedicarmi ad altre storie. Ancora a distanza di trent’anni i lettori mi chiedono che fine hanno fatto il vecchio Alex e la soave Adelaide, e l’affetto nei loro confronti è commovente; c’è chi scrive di aver dato ai figli i loro nomi, chi mi ringrazia per avergli fatto conoscere Bologna, oppure determinati autori e musicisti citati nel romanzo, chi ne parla addirittura come del libro fondamentale della propria vita. Non so da dove nasca l’urgenza di raccontare una certa storia, ma so che è insopprimibile”..

Enrico Brizzi ci regala un nuovo viaggio nel mondo di Alex e Aidi, i protagonisti che hanno emozionato tre generazioni di lettori. Cos’è successo dopo la loro separazione? La risposta è questo sorprendente romanzo a due voci, tenero e feroce come la stagione elettrica dei diciott’anni, con tutti i dolori, le domande e le sorprese che porta con sé.


Due
Enrico Brizzi

Bologna, tardo giugno dell’anno domini uno nove nove due: il vecchio Alex è l’ombra di se stesso. A ridurlo in ruina, la partenza per l’America di una ragazza diversa da tutte le altre: la soave Adelaide è ormai approdata in una remota contea della Pennsylvania, e resterà laggiù per l’intero anno scolastico. Come sopravvivere alla sua mancanza per dodici lune? Per fortuna ci sono gli amici. È l’anno dell’Europa unita e dei confini che cadono, l’estate perfetta per raggranellare denari e partire in interrail, incontro alla libertà. Frattanto, dall’altra parte dell’oceano, Aidi prende le misure al Nuovo Mondo e fronteggia un’inattesa solitudine. L’estate trascolora in autunno, arrivano il Natale e un anno nuovo dallo sghembo finale dispari. Nessuno dei due sa dimenticare l’altro, ma la nostalgia rischia di mandarli a fondo entrambi. La distanza è una condanna senza appello? Si può crescere restando fedeli a se stessi? Cosa si può raccontare e cosa invece va taciuto? Sono domande che tanto lui quanto lei si pongono, consegnando la propria voce all’archivio magnetico, alle pagine del diario e a lettere struggenti che impiegano tre settimane per arrivare a destinazione. Un giorno, forse, non serviranno più le parole; basterà tornare a guardarsi negli occhi e all’istante sarà tutto chiaro.


La trama

Bologna, tardo giugno dell’anno domini uno nove nove due: Alex è l’ombra di se stesso. A ridurlo così è stata la partenza per l’America di una ragazza diversa da tutte le altre: la soave Adelaide è ormai approdata in una remota contea della Pennsylvania,. Lei resterà laggiù per l’intero anno scolastico, e lui rimane perennemente chiuso in casa: «Bastava l’accenno subliminale a un refrain di Battisti per spedirlo alla deriva nello Stige della paranoia».

I due ragazzi sono lontani e Brizzi rende perfettamente l’ansia di un tempo in cui per sapere qualcosa dell’altro non c’erano internet o smartphone. Il desiderio doveva vedersela con l’attesa non di una notifica, ma di una lettera scritta a mano che impiegava anche settimane per arrivare. Questo, anche perché in casa di Alex il padre «Cancelliere» e la madre «Mutter» vietano le chiamate internazionali.

Passano così mesi, tra tanti dubbi e domande, prima che uno dei due prenda in mano carta e penna. È Aidi a farlo e intanto Alex è a suo modo risorto grazie agli amici. L’occasione del riscatto è l’Interrail, il giro in treno dell’Europa con zaini in spalla, pochi soldi e tanti ostelli.

La storia editoriale di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”

Enrico Brizzi è giovanissimo quando fa la conoscenza di Massimo Canalini, uno dei tre soci fondatori della casa editrice Transeuropa. Dopo un importante lavoro di revisione, nasce il manoscritto che racconta la storia di Jack Frusciante. È il 1994. Enrico Brizzi ha solo vent’anni. Il libro comincia a circolare con una tiratura di duecento copie.

Rapidamente, ottiene un importante seguito, ma è solo dopo l’endorsement di Umberto Eco su L’Espresso che migliaia di copie vendono vendute e il romanzo acquista una risonanza incredibile. I diritti passano dalla prima casa editrice alla Baldini&Castoldi, per poi arrivare a Mondadori, ed essere tradotto in ventiquattro paesi vendendo oltre un milione e duecentomila copie.

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