Focus su: “La città e le sue mura incerte” di Haruki Murakami

Focus Citta mura incerte Mramaki Haruki Copertina

Una lettera d’amore al realismo magico, una narrazione che celebra il potere della parola scritta capace di rivoluzionare la nostra stessa realtà in continuo movimento. E, al contempo, una grande riflessione sul tempo che corre via e i rimpianti si lascia dietro le spalle.

«Non esiste nessuno che non abbia dei segreti. I segreti sono qualcosa di cui abbiamo bisogno, per vivere in questo mondo. Non è così? ».

Nostalgico, doloroso e sognante, La città e le sue mura incerte è certamente un inno per i libri e tutte le biblioteche che li ospitano, un inchino alla prosa immortale di Borges. Ma c’è di più. Murakami Haruki ci porta in un mondo fantastico, in cui la natura stessa del tempo muta di significato, perdendo la sua linearità, nell’essenza del realismo magico, omaggiando apertamente Gabriel García Márquez e andando alla ricerca del significato più profondo della realtà, come accade nel suo celebre L’uccello che girava le viti del mondo

Più di 500 pagine divise in settanta capitoli e complici – come scrive l’autore nella postfazione – le atmosfere rarefatte della pandemia, Murakami medita sulla solitudine mentre narra l’isolamento del protagonista. 

Un romanzo raffinato e maturo con qualcosa di proustiano, mostrando di aver saputo cogliere e isolare dei momenti precisi, rallentando il ritmo e ripiegando la pagina su sé stessa, ponendo il lettore davanti alle grandi domande della vita come solo i grandi autori sanno fare. E mentre il conto alla rovescia per il prossimo Nobel alla letteratura è ormai agli sgoccioli, ancora una volta è impossibile non stupirsi del fatto che Murakami non l’abbia già vinto. 


La città e le sue mura incerte
Muramaki Haruki

Mondi dalle sfumature oniriche, chimere intrise di malinconia, enigmatiche suggestioni che rapiscono e incantano: La città e le sue mura incerte è immerso nelle atmosfere ipnotiche e rarefatte che hanno reso celebre Murakami Haruki. Eppure si rivela anche un romanzo ben radicato nella realtà, una profonda riflessione sullo scorrere del tempo, sul rimpianto di ciò che abbiamo perduto, sugli sconfinamenti della verità, sul senso della nostra esistenza | Diciassette anni lui, sedici lei, il primo amore, il tempo di un’indimenticabile estate. Tra passeggiate lungo il fiume o in riva al mare, speranze sussurrate su una panchina e sogni affidati alle righe di una lettera, lei gli racconta di una città circondata da alte mura: i ponti di pietra, la torre di guardia, un orologio senza lancette, una biblioteca. «La vera me stessa è lí che vive», gli dice la ragazza, e lí lui sarà il Lettore dei sogni. Poi, all’improvviso, lei scompare. La chiave per ritrovarla è quella città. Ma solo chi lo desidera con tutto il cuore potrà superare le sue mura.


Narrato in prima persona da un ragazzo diciassettenne senza nome, il romanzo si apre con una storia d’amore fra il protagonista ed una sua compagna di scuola. Trattasi però di un amore acerbo, fatato, epistolare: lei gli racconta d’una città con mura altissime, un bel fiume e tre ponti di pietra, una torre di guardia, basse colline e un orologio senza lancette che sovrasta la piazza principale. Lì dove si trovano mandrie di unicorni dal mantello dorato che percorrono strade lastricate di pietra e invisibili uccelli notturni. Ma in uno slancio di sincerità, la ragazza gli confessa d’essere solo un’ombra sbiadita poiché, in realtà, lei sente d’appartenere a quella città «il mio vero io è da qualche altra parte».

Murakami possiede quel dono di mescolare realtà e sogno con un registro elegante, così quando la ragazza scompare all’improvviso, il protagonista deduce che sia riuscita a migrare nell’altra realtà. La forza dei suoi sentimenti lo spingono a mettersi alla prova, ma per varcare quelle altissime mura e raggiungerla, dovrà separarsi dalla sua stessa ombra, lasciandola vagare sola nel mondo.

E quando finalmente riesce a raggiungerla in questo luogo fatato, dove le giornate si ripetono senza sosta, la ritrova in una biblioteca, diventando lui stesso un Lettore di Sogni, ovvero colui che fa rivivere i sogni degli altri. Tuttavia, nonostante tutto il sacrificio compiuto, scopre che la ragazza senza ombra non ha alcuna memoria, e tutto quanto sembra essere stato vano.
Nella seconda parte del libro (la seconda di tre) ritroviamo il protagonista che divenuto ormai un uomo, vive le sue giornate nell’insoddisfazione e «la profonda sensazione di essere fuori posto» tanto da mollare tutto per diventare il bibliotecario d’una comunità rurale vicino Fukushima. 

In tal modo, stringerà nuove amicizie, ritrovando un’insperata fiducia nel prossimo e questa nuova vigoria emotiva riaccenderà le braci di quel misterioso amore della sua adolescenza, inducendolo a cercare proprio nei libri che lo circondano degli indizi su quel contro-mondo oltre le barriere del tempo, popolato di unicorni.

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