Focus su: “Brucia l’origine” di Daniele Mencarelli

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Con Brucia l’origine Daniele Mencarelli è riuscito di nuovo a trasformare un’esperienza comune in un racconto palpitante, vivo, in cui la sensazione dominante è quella di conoscere il protagonista della storia, come se fosse uno di noi.

«Non rideva così da anni. Forse, come mai prima. Anzi, forse, come solo prima.».

Dopo l’incredibile successo del romanzo Tutto chiede salvezza, finalista alla LXXIV edizione del premio Strega, da cui è tratta la serie omonima su Netflix arrivata già alla seconda stagione, Daniele Mencarelli torna in libreria con Brucia l’origine, edito da Mondadori.

In questo nuovo libro, il protagonista si chiama Gabriele Bilancini. La sua storia parte da quando, come molti altri prima di lui, ha lasciato la sua città natale per trasferirsi a Milano, dove è riuscito a diventare uno dei primi dieci designer emergenti più acclamati al mondo.
Il successo, però, ha un prezzo. E in questo particolare caso si tratta del distacco dalla sua famiglia e dai suoi amici, lasciati a Roma, nel quartiere Tuscolano, uno dei più popolosi della capitale.

La storia narrata da Mencarelli prende avvio proprio dal ritorno di Gabriele nella capitale, dove ritrova i genitori e le persone care esattamente come le aveva lasciate quando era partito a cercare fortuna e il giusto riconoscimento per il suo talento.
L’autore riesce, con quella capacità di cui ha dato prova in tutti i libri preceednti, a raccontare la condizione psicologica del suo protagonista; in particolare il sentimento di non appartenere più a nessun luogo, che è proprio di tutti coloro che emigrano, a prescindere dalla ragione per cui compiono questo passo.
Allo stesso modo in cui inevitabilmente si sente un estraneo a Milano nell’ambito lavorativo, fra persone di un’estrazione sociale più elevata della sua, con le quali non condivide né una visione della vita, né il modo di parlare; adesso è un pesce fuor d’acqua anche nella casa in cui è nato, tra coloro con cui è cresciuto, nel bar di quartiere dove ha trascorso interi pomeriggi.


Brucia l’origine
Daniele Mencarelli

Da quattro anni Gabriele Bilancini non tornava a casa. Casa è il quartiere Tuscolano a Roma, dove è nato e vissuto insieme ai genitori, la sorella e una compagnia di amici inseparabili. Oggi Gabriele abita a Milano ed è tra i dieci designer emergenti più quotati al mondo. È uno che ce l’ha fatta: l’esempio perfetto di come si possa essere artefici della propria sorte. A credere in lui e a lanciarlo è stato Franco Zardi in persona, un guru del design mondiale, che ha riconosciuto in Gabriele la grazia del talento. Da quel momento, la sua vita si è trasformata, ha preso a correre a un ritmo frenetico alimentandosi di adrenalina e soddisfazioni, non ultima l’incontro e l’amore con Camilla, la figlia di Zardi. E ora, dopo quattro anni, torna. A casa tutto è rimasto identico, a partire dalla vita dei suoi amici, come se il tempo non fosse trascorso, stesse abitudini, stesse giornate – al posto della scuola il lavoro – che si concludono ai tavolini del bar del sor Antonio. L’abbraccio in cui lo avvolge il suo passato è la cosa più dolce e al contempo soffocante che potesse ricevere e lo costringe a prendere atto della frattura che lo abita. “Si vergogna della sua famiglia, della terra che lo ha allattato. Nel mondo che frequenta ora, quello dei ricchi, la nasconde come si nasconde un peccato. Da una parte le sue origini, dall’altra Milano e il suo presente di alto rango.” Quella che ha spinto Gabriele a disegnare è una passione vera, bruciante, su cui lui ha puntato tutto, uscendone vincitore. Eppure, una volta realizzato, il sogno non dà la felicità attesa.


La sinossi del libro

Milano ormai non è tanto distante da Roma: i treni dell’alta velocità e le videochiamate hanno pressoché annullato la distanza; ma resta uno spazio difficilmente colmabile: quello di un differente modo di comprendere la vita, di intrattenere i rapporti, di concepire i luoghi.
Questa tipologia di vita Gabriele l’ha relegata in un passato di cui non parlare -e da nascondere- da quando si è trasferito nella città meneghina, dove si è affermato a livello internazionale come desiner. Ora è parte della Milano bene, quella che vive di soldi, di successo ma anche di un’infinita e svuotante apparenza. Per il mondo, lui ce l’ha fatta.

Ma questo non basta a sedare tutte quelle domande che gli si spalancano davanti quando -dopo quattro anni- decide di tornare a casa per un weekend, continuando però a lavorare “a distanza” in attesa di ritornare alla “comfort zone” del vorticoso ritmo milanese. Un imprevisto però scombina tutti i suoi programmi e Gabriele si trova costretto a prolungare la sua presenza nella Capitale.

Prova quindi a controllare la situazione, ma tutto riaccende in lui sentimenti contrastanti: gli amici segnati da una vita che non fa sconti, gli occhi della mamma ed i silenzi del padre, gli insuccessi della sorella. Gabriele si troverà così a fare i conti con ciò che è e ciò che era; dovrà scegliere se accettare e valorizzare la sua storia o far finta di nulla. Ed infine capire che cosa desidera per la propria vita e che cosa veramente lo libera.

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